Cronaca

Porto, sciopero e sit-in dei lavoratori Tct

TARANTO- È scattata alle 7 la protesta dei lavoratori portuali. I sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil hanno infatti indetto per oggi 24 ore di sciopero del personale di Taranto Container Terminal. L’astensione dal lavoro andrà avanti fino alle 7 dei domani. Saranno comunque garantiti i servizi minimi previsti dagli accordi» mentre «sono sospese, oltre che le relazioni industriali, tutte le prestazioni di lavoro straordinario». Il sit in dei lavoratori si terrá sino alle 13.
La decisione di arrivare ad uno sciopero i sindacati l’avevano presa all’indomani del vertice a Roma tra gli azionisti di Tct, Taranto container terminal, l’Autorità portuale e il ministro della Coesione territoriale, Carlo Trigilia, nel quale la stessa Tct ha manifestato l’intenzione di disimpegnarsi qualora i lavori di ammodernamento dell’area del molo polisettoriale, dove è il terminal, dovessero subire ulteriori ritardi rispetto al nuovo cronoprogramma in fase di definizione.

I sindacati hanno reagito a tale presa di posizione parlando di «ricatto» ed hanno invitato Tct a presentare un piano industriale. In seguito è stato proclamato lo stato di agitazione. Cinquecento lavoratori di Tct sono attualmente in cassa integrazione a rotazione e lo saranno sino alla prossima primavera. A giugno 2012 Tct, a fronte dell’impegno assunto dall’Autorità portuale di effettuare i lavori di infrastrutturazione e ammodernamento, decise infatti di ritirare la mobilità per oltre cento dipendenti “riconvertendola” nella cassa straordinaria.

Poiché nel frattempo i lavori previsti al terminal container, tra cui l’ampliamento della banchina da 1800 metri e i dragaggi dello specchio di mare antistante, non sono partiti, a metà del prossimo anno si renderà necessario prorogare gli ammortizzatori sociali al personale di Tct. In quanto ai lavori, l’Autorità portuale sta concordando con Tct una nuova scaletta di tempi prevedendo la consegna della banchina del molo polisettoriale ammodernata a dicembre 2015, se non per gli interi 1800 metri, quanto meno per i primi 600 metri in modo da consentire alla società di operare e far attraccare a Taranto le navi portacontainer di ultima generazione.

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