BRINDISI- Le tradizioni sono dure a morire, alcune più di altre. E i brindisini agli schifarieddri del Palio dell’arca proprio non sanno rinunciare. Giunto alla sua 18esima edizione Brindisi può dirsi entusiasta di poter, ancora per un altro anno, festeggiare l’evento legato alle celebrazioni in onore dei santi patroni della città San Lorenzo e Teodoro, e di farlo con gli schifarieddri, tipiche imbarcazioni in legno che, proprio quest’anno, sembravano aver dato forfait. Poi il salvataggio in extremis. L’intervento del Comune e della capitaneria di porto, insieme a quello della famiglia Giurgola, che ha interamente finanziato la manifestazione, hanno permesso lo svolgimento dell’evento, riportando sulle acque del porto le vecchie imbarcazioni tanto apprezzate dai cittadini, quest’anno uguali per tutti e cinque i concorrenti. A spuntarla, tra tutti, tra i giri di boa e spruzzi d’acqua, Marcello Romanelli e Fausto Giovinazzo, membri dell’equipaggio in rappresentanza del quartiere La Rosa.
San Teodoro e San Lorenzo non possono proprio lamentarsi quest’anno. In loro onore, l’amministrazione o chi per lei, come nel caso del Palio, ha fatto davvero i salti mortali per dare loro il giusto riconoscimento.