ROCA (LE) – Il Parco archeologico di Roca vecchia continua a riservare sorprese. In questi giorni il rinvenimento, del tutto casuale, di uno scheletro intero e ben conservato, in una tomba antichissima, sino ad ora rimasta coperta da una lastra e dalla terra.
In tarda mattinata, si sono concluse le operazioni di scavo e di rimozione da parte dell’equipe di archeologi dell’Università del Salento coordinati da Luigi Coluccia, Rino Bianco e Cosimo Pagliara che hanno estratto lo scheletro dalla tomba e lo hanno trasportato, per ordine della Soprintendenza, nel laboratorio di Antropologia fisica dell’Università.
I resti umani sono ben visibili. Sono rimasti nascosti per secoli, nonostante la tomba, ampia e completa di arredi funebri, sia a pochi passi dalle abitazioni, dalla strada, e a ridosso di una scogliera frequentatissima d’estate. Lo scheletro, ad un primo esame, risalirebbe al IV-V secolo avanti Cristo e farebbe parte dell’antichissimo insediamento messapico di Roca vecchia e del Parco archeologico che circonda tutta l’area con le imponenti mura medievali successive e la torre cinquecentesca sul mare.
Nella tomba anche un’anfora ed altri oggetti tutti recuperati e che ora saranno analizzati.
La scoperta, dicevamo, per un puro caso. La copertura, una lastra in pietra, sarebbe stata infatti frantumata dal passaggio di un mezzo pesante, un camion, a giudicare dalle tracce lasciate sul terreno. Un tir che, non si sa per quale motivo, la settimana scorsa è transitato su quella strada sterrata interdetta al traffico. A protezione infatti ci sono dei blocchi in pietra che dovrebbero impedire il passaggio di qualsiasi mezzo proprio per la fragilità, in quel punto della scogliera, a rischio crollo.
Un divieto che evidentemente qualcuno non ha rispettato.