BARI – “Il vaccino non arriverà subito per tutti”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ci ha tenuto a ribadirlo perché l’asticella dell’attesa si alza sempre più e con essa le speranze di uscire dall’incubo che dura da ormai 9 mesi.
“Bisognerà scegliere le categorie”, ha detto ancora. E la Puglia lo ha fatto. Lo hanno fatto tutte le Regioni italiane, per la verità, perché questo era l’accordo con il commissario Arcuri. E tant’è. Saranno 100mila i pugliesi che a gennaio riceveranno le prime dosi del vaccino anti-covid.
La quota è stata aumentata rispetto alle previsioni iniziali. La riunione tra il governo e le Regioni, a tenerla il minsitro per gli Affari regionali Francesco Boccia, aveva mostrato una discrepanza tra i piani dei vari territori. La Puglia aveva indicato 49mila persone da vaccinare a gennaio, un numero molto più basso di quello, ad esempio, della Emilia Romagna o della Toscana. Troppo poche, il mandato al termine di quella riunione è stato quello di alzare la quota.
E così sarà. Il numero alla fine individuato nell’assessorato alla Salute, è di 100mila persone. Il ché equivale a somministrare 200mila dosi, visto che ogni individuo ne deve ricevere due.
Si parte, dunque, da tutto il personale sanitario. Medici di base, pediatri di libera scelta, medici e infermieri ospedalieri. Ma non soltanto a sottoporsi al vaccino saranno anche gli oss, gli operatori del 118, gli addetti di sanitaservice e non ultimo tutto il personale amministrativo degli ospedali. Insomma chiunque abbia accesso alle strutture ospedaliere.
