MAGLIE – Ci sono cose che vanno oltre il calcio. Oltre una partita, oltre i colori di una maglia. Ci sono gesti che parlano di cuore, di appartenenza, di memoria. E quello che è successo allo stadio di Maglie ne è la dimostrazione più bella. La scorsa settimana, prima del fischio d’inizio di Maglie-Leverano, un’intera tifoseria si è fermata. Non per il calcio, ma per un amico. Per Marco Tunno, un ragazzo che cinque anni fa è andato via troppo presto. Marco era umile, generoso, sempre con il sorriso. E chi lo ha conosciuto, chi ha condiviso con lui anche solo un pezzo di strada, non poteva lasciarlo cadere nell’oblio. Così, dopo mesi di lavoro, passione e dedizione, gli ex ultras “Boys” hanno dato vita a qualcosa di speciale: una coreografia imponente, straordinaria, degna di un palcoscenico ben più grande. Uno striscione immenso – 63 metri di ricordo, 7 metri di emozione pura – a gridare che Marco è ancora lì, sugli spalti del suo Maglie, nel cuore della sua gente. E il pubblico ha risposto. In tanti erano lì, non solo per una partita, ma per un tributo che andava oltre lo sport. Maglie ha dimostrato ancora una volta che il calcio non è solo un gioco. È famiglia, è memoria, è amore. Perché certe persone non si dimenticano. E certe storie, come quella di Marco, non finiscono mai.

Massimiliano Cassone
Responsabile della redazione sportiva TeleRama.
Giornalista pubblicista dal 22-05-2014.
Coordinatore, responsabile e opinionista delle trasmissioni sportive Piazza Giallorossa e Lecce Channel.
Ama definirsi un umile artigiano delle parole e in modo ironico afferma di scrivere per legittima difesa e per lavoro.
Autore di tre romanzi: “Il vaso di Pandora” (2010), “La dea del mare” (2012), Quattro sbarre nell’anima (2016).