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Agguato bis: muore Antonio Afendi, “astro nascente del clan Potenza”

Omicicio Afendi a Casarano

CASARANO – Tre colpi di kalashnikov esplosi a distanza ravvicinata dai sicari, sopraggiunti a bordo di un’auto con i vetri oscurati e entrati in azione in modo fulmineo, azionando la potente arma dal finestrino.
È stato freddato così questo sabato mattina in pieno centro a Casarano Antonio Amin Afendi, 33enne scampato nel 2019 ad un altro agguato di fuoco.
Sono da poco trascorse le 11 nella centralissima via Lupo quando l’esplosione dei colpi, almeno tre si diceva, ha messo in allarme residenti e passanti. Per Afendi, che in quel momento era in strada nelle vicinanze di un bar, non c’è stato nulla da fare: raggiunto dagli spari all’altezza del torace é morto sul colpo.
Sul posto sono subito sopraggiunti i carabinieri,la scientifica, la Pm Cannarile, il Procuratore della Dda Cataldi e il medico legale.
L’agguato teso ad Afendi per la seconda volta e in perfetto stile mafioso non sembra lasciare spazio a dubbi: deve essere inquadrato nelle dinamiche della malavita e nella sanguinaria lotta all’egemonia tra i clan dell’hinterland.
Nel 2019 gli inquirenti definirono Afendi “l’astro nascente del Clan Potenza”. Dopo la morte del boss Augustino Potenza e l’agguato che ne ha messo fuori gioco il braccio destro Luigi Spennato, Afendi avrebbe dovuto guidare il sodalizio.
Per il primo agguato che gli fu teso, sempre a colpi di kalashnikov, fu arrestato Giuseppe Moscara, ritenuto vicino al Clan avversario, quello dei Montedoro, come lo stesso boss confermó una volta diventato collaboratore di giustizia.
Uccidere le aspiranti figure apicali del sodalizio rivale: questo sarebbe stato il piano, per poi tagliare le gambe agli avversari e guadagnare l’indiscussa egemonia nella gestione delle piazze di spaccio.
Adesso, a distanza di cinque anni, le indagini potrebbero imboccare quella stessa direzione. Intanto, subito dopo l’omicidio, la Prefettura ha convocato un tavolo interforze a tutela della pubblica sicurezza, disponendo con effetto immediato una maggiore presenza di forze dell’ordine nel Comune macchiato di sangue.

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