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Verona-Lecce, in panchina tra passato e presente

LECCE – Lecce – Verona non è una partita come tante altre.

Non fosse altro che si tratta di uno scontro diretto ai fini della classifica ma non soltanto per questo. Baroni e D’Aversa rappresentano il passato e il presente del Lecce.

Nel recentissimo passato Baroni ha centrato una promozione in serie A e una salvezza proprio sulla panchina giallorossa.

Due imprese autentiche che hanno bruciato le tappe e forse disorientato piacevolmente i piani della società.

Il presente invece parla abruzzese… una lingua che piace nel Salento visti i risultati ottenuti.

Un match, quindi, quello tra Verona e Lecce che permette anche di dividere i tifosi tra “Baroniani” e “D’Aversiani”, se così vogliamo chiamarli.

Basandoci sui numeri è indubbio che D’Aversa abbia fatto meglio del suo predecessore al momento. Più punti conquistati, più vittorie, meno sconfitte, più gol realizzati e meno subiti. Insomma il quadro clinico è chiaro. D’aversa meglio di Baroni.

Attenzione, però, perché i numeri letti così non permettono di fare opportune riflessioni.

Intanto va detto che a favore di D’Aversa c’è il fatto di avere a disposizione una squadra decisamente qualitativamente più forte rispetto a quella avuta da Baroni.

Dall’altro lato va anche evidenziato come il Lecce di questa stagione esprima certamente un calcio più gradevole ed efficace rispetto a quello dello scorso anno. L’impressione è che questo Lecce giochi meglio, per dirla in parole povere.

Non c’è poi assolutamente discussione sull’impatto avuto dalle due squadre al campionato. La prima vittoria di Baroni è arrivata alla settima giornata, fino ad allora tre sconfitte e tre pari.

Il Lecce di Roberto D’Aversa è stato protagonista di una partenza eccezionale, per molti sorprendente, e si è andato addirittura ad infilare tra le prime della classe alla terza giornata di campionato. Tre vittorie, due pari e due sconfitte, invece dopo le prime sette gare.

L’impressione è che il Lecce di D’Aversa sia più competitivo, più cattivo, più in partita e con un’impronta del tecnico più chiara. Il DNA giallorosso è chiaro in sostanza.

D’Aversa e Baroni diversi anche nella lettura dei momenti di gara.

Si decida pure da che parte stare, sempre che si voglia giocare sul dualismo legato agli allenatori, intanto però Verona e Lecce è una partita che potrebbe anche segnare le sorti di uno dei due che sta faticando tanto a tirarsi fuori dalle sabbie mobili della zona rossa.

Quella stessa zona da cui ha tenuto lontano il suo ex Lecce per un’intera stagione prima di consegnarlo a D’aversa che sta per ora seguendo e migliorando le orme del passato.

M.Vecchio

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