Sanità

118 e pronto soccorso al collasso: la Asl promette “straordinari” per gli infermieri

PUGLIA – L’estate è già iniziata ma i problemi restano sul tappeto. Lo sanno bene i vertici della sanità leccese che hanno deciso di lanciare una manifestazione di interesse per chiedere agli infermieri in servizio al Pronto Soccorso e al 118 di effettuare prestazioni aggiuntive, in parole povere di offrire la loro diponibilità per eseguire lavoro straordinario. Un escamotage per sopperire alla carenza di personale. Si chiede, dunque, uno sforzo in più – a fronte di un ritocco economico – a quanti sono già in servizio nelle struttura sanitarie pubbliche della provincia di Lecce. Vedremo se l’iniziativa avrà successo o se si rivelerà un buco nell’acqua. L’unica cosa certa è che si chiede un ulteriore sforzo a chi – magari – è già oberato da doppi turni e sindrome da burnout.

C’è di più. I pronto soccorso estivi sono partiti a rilento.

Nel frattempo le organizzazioni sindacali restano in attesa del decollo del Piano di fabbisogno del personale 2022-2024. I numeri sono impietosi: si calcola che dal 2024 in Puglia non ci saranno più di mille dirigenti medici. Un gap da iniziare a colmare al più presto per evitare di far saltare l’intero sistema di cura e assistenza. Di buono c’è l’apertura di un dialogo tra Regione Puglia e sindacati. Primo step – allargato ai vertici della Asl – giovedì 22 giugno con un focus su prestazioni aggiuntive e liste d’attesa

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