MELENDUGNO – Per lui, 30enne di Melendugno, accusato di minacce, lesioni ed estorsione nei confronti del padre, il pubblico ministero aveva invocato una condanna di 6 anni e 8 mesi di reclusione. Ma il Tribunale di Lecce, presieduto dalla giudice De Benedictis, nelle scorse ore ha deciso invece assolvere il giovane, perchĂ© il fatto non sussiste.
La vicenda giudiziaria ha avuto origine nel mese di gennaio 2021, quando il figlio, in piĂą occasioni, si sarebbe reso colpevole, a volte anche sotto effetto di sostanze stupefacenti, di diversi atti persecutori nei confronti del padre, cagionandogli così un perdurante e grave stato d’ansia nonchĂ© un crescente timore per la sua incolumitĂ fisica.
Il 30enne avrebbe infatti continuamente ed insistentemente richiesto denaro al padre, e per raggiungere il suo obiettivo, avrebbe fatto ricorso anche alle minacce e all’uso della forza, con violente percosse nei suoi confronti. In un episodio in particolare, il ragazzo avrebbe cercato di entrare all’interno dell’abitazione del padre, sferrando ripetuti calci alla porta-finestra e infrangendo così il vetro, provocando al genitore che, dall’altra parte cercava di impedirgli l’accesso, una ferita da taglio alla mano sinistra.
Ecco perchè il figlio era stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal padre. Ma a conclusione del processo, svoltosi con rito ordinario, il 30enne, che dal canto suo ha sempre negato ogni addebito pur riconoscendo l’altissima conflittualitĂ che caratterizzava i rapporti padre- figlio, è stato assolto. A difenderlo l’avvocato Diego Cisternino.
Giorgia Durante