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L’ennesimo litigio, poi accoltella la moglie all’addome: scattano i domiciliari. I retroscena shock

MELISSANO – Sono le 21.30 di venerdì sera quando in ospedale a Casarano arriva una donna, 41anni di Melissano, con una profonda coltellata all’addome. Ad accompagnarla è il marito, un 49enne, colui che poco prima, in casa, aveva impugnato il coltello e sferrato il fendente. Per lui, al margine dell’immediato intervento dei carabinieri, sono scattati i domiciliari.

Lei, operata d’urgenza nella notte, è in prognosi riservata ma fuori pericolo. La coltellata incassata aveva raggiunto l’intestino.

Quella subìta, però, non era la prima aggressione, sebbene la più grave. A dirlo sono le denunce che già nei mesi addietro la donna aveva sporto in caserma, raccontando di minacce, vessazioni e persecuzioni quotidiane, in un climax crescente di odio da una parte e terrore dall’altra.

Qualche mese fa la 41enne aveva contattato il suo attuale legale difensore, l’avvocato Elita D’Amilo assistita dal collega Luca Borrega.

Si era rivolta ai professionisti per avviare le pratiche di separazione consensuale, raccontando delle continue aggressioni verbali e fisiche subite dal consorte. Violenze che, dopo la richiesta di separazione, sarebbero poi peggiorate, con l’aggiunta di atti persecutori, messaggi denigratori scritti sulle scatole dei farmaci di lei e poi minacce e appostamenti riservati anche agli amici della moglie.

Un episodio, in particolare, risale ad un mese fa: l’uomo le avrebbe scagliato addosso uno stereo portatile, ferendola, per poi schiaffeggiarla e renderle necessaria una corsa in ospedale, sempre a Casarano. In quel caso fu dimessa con 7 giorni di prognosi per ferite al volto.

Anche quell’episodio è confluito in una denuncia. L’aggressione – stando a quanto riferito dalla donna – era nata per gelosia. L’uomo, convinto di essere tradito, avrebbe sfogato la sua furia sulla moglie, salvo poi lasciarle un messaggio scritto su una scatola di compresse: “Scusami, pensavo aprissi le gambe ad un altro”.

La richiesta di allontanamento avanzato dai legali della vittima non è mai stata accolta. L’unica misura preventiva adottata nei confronti dell’uomo è stato il sequestro di un’arma detenuta legalmente.

Adesso il 49enne, dopo la brutale aggressione delle scorse ore, è ristretto agli arresti domiciliari.

ERICA FIORE

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