BARI – “Sul recupero delle liste d’attesa si rischia di buttare al vento 30milioni di euro. I Piani presentati dalle singole Asl, eccetto il Policlinico di Foggia e Asl di Taranto, presentano gravissime carenze nella ricognizione delle prestazioni non eseguite. Inoltre fanno affidamento sul coinvolgimento dei privati, senza tener conto delle norme sui tetti di spesa e senza valutare le possibilità di utilizzare risorse interne”.
Intervengono così sulla questione il Consigliere e commissario regionale di “Azione” Fabiano Amati e i Consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
Più nel dettaglio per ciò che riguarda il Salento, i consiglieri – numeri alla mano – evidenziano le criticità di ogni singola azienda sanitaria.
Nel piano di recupero della Asl di Brindisi – ad esempio – non sono indicati né il numero di prestazioni da recuperare in specialistica ambulatoriale né il riparto delle ore per le diverse professionalità. Idem nel piano della Asl leccese, lì dove sono indicate – ma solo in termini di stima – quelle di ricovero per le prestazioni chirurgiche”.
“Così facendo – concludono i consiglieri – il piatto fumante dell’insuccesso è già servito”.