LECCE – «Nessuno spettro del dissesto è piombato sul Comune di Lecce. Sulle modifiche apportate all’emendamento proposto da Anci al Dl Aiuti che riguarda i comuni, come il nostro, in predissesto, non ho mai detto che Lecce fosse più a rischio default di prima a causa di quelle modifiche”. Il sindaco di Lecce Carlo Salvemini replica così alle notizie stampa su un presunto rischio dissesto.
“Quello che cambia rispetto alla situazione in cui eravamo – afferma il primo cittadino leccese – sono solo alcuni aspetti e tempi tecnici, ma niente nella sostanza del percorso e della procedura da seguire. Dovremo riformulare il piano da presentare alla sezione pugliese della Corte dei Conti entro il 29 novembre di quest’anno e non entro il 2023, come aveva chiesto Anci, e sottoscrivere il patto con il Governo entro il 15 ottobre”.
Per quanto attiene, poi, alla decisione della Ragioneria dello Stato, che non ha, per il momento, dato il via libera alla richiesta di un contributo di 30 milioni annui per 10 anni, avanzata da Anci come forma di sostegno agli enti che aderiscono al patto con il Governo, questa non mette a rischio in alcun modo la gestione dei servizi essenziali”.
“Le difficoltà finanziarie dell’ente sono quelle note – conclude Salvemini – ma le stiamo affrontando con il massimo impegno da parte mia e degli uffici, ravvisando già buoni risultati: abbiamo per la prima volta dopo molti anni chiuso l’esercizio con una cassa positiva per 30 milioni di euro, abbiamo anche migliorato l’indice di tempestività dei pagamenti (oggi siamo fuori di tre giorni rispetto al limite previsto dal legislatore sulla tempestività degli stessi), abbiamo adempiuto a una espressa richiesta che ci era giunta dalla sezione regionale della Corte dei Conti sull’eliminazione dal conto di bilancio dei residui attivi e passivi con anzianità superiore ai cinque anni”. .
