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Rsa e Centri diurni a rischio chiusura. E il governo centrale è assente

LECCE – In balìa dei venti e delle inadempienze istituzionali, vittime di ritardi e negligenze. E’ il triste destino degli ospiti delle residenze sanitarie per anziani e dei centri diurni salentini e pugliesi. L’aumento dei costi energetici sta mettendo in ginocchio queste strutture socio sanitarie e a poco serve la recente delibera approvata dalla giunta regionale con cui vengono adeguate le tariffe relative alle prestazioni residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari che entrerà in vigore il 1° ottobre. Troppo tardi. Il rischio chiusura non è scongiurato. Rsa e centri diurni vanno avanti soprattutto grazie alla buona volontà e all’abnegazione degli operatori socio sanitari. 

Le famiglie dei soggetti fragili si sentono abbandonate a se stesse, senza alcun supporto. “Non possiamo contare nemmeno sul trasporto dei ragazzi”, ha sottolineato una mamma di un bambino autistico

L’ennesimo grido di dolore che attende di essere raccolto. All’Sos lanciato da famiglie e operatori delle strutture non ha risposto il presidente Michele Emiliano, mentre l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese – intervenuto telefonicamente in assemblea – è stato assalito verbalmente dagli astanti che hanno poi abbandonato l’incontro che si è svolto nella sede leccese della Regione Puglia

All’incontro hanno preso parte anche l’ex parlamentare Fritz Massa – legale che difende gli interessi dei familiari e degli operatori e titolari delle strutture – e il consigliere regionale Paolo Pagliaro. Assenti tutti gli altri rappresentanti istituzionali.

 

https://www.youtube.com/watch?v=x2iZLmsmWro

 

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