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DCA, SLA, 7ter: il Consiglio regionale approva le mozioni ma poi cade (ancora)

BARI – All’ordine del giorno erano iscritte 101 mozioni, la decisione era quella di lavorare ininterrottamente sinché tutte non fossero state valutate. Del resto la maggior parte di queste attendevano di essere discusse da oltre un anno – come quella sul vaccino Astrazeneca, per citarne una – ed è per questo che da parte dei consiglieri, più e più volte, era arrivata la sollecitazione a velocizzare gli ordini del giorno per dare senso ad uno strumento che serve a richiamare il governo regionale su questioni urgenti. Ma la seduta del Consiglio regionale, finisce, ancora una volta, come la precedente: con la caduta del numero legale. E questa volta non ci sono motivi politici che spingono gli eletti, per lo più della maggioranza, ad abbandonare anzitempo lo scranno dopo aver firmato per accertare la presenza (sfuggendo, quindi, alla penalità prevista in caso di assenza ingiustificata). 

Quantomeno, però, c’è stato il tempo di approvare alcune mozioni anche importanti. La prima riguarda il centro per i disturbi del comportamento alimentare, proposta dal capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro. La richiesta, che segue un lungo lavoro durato oltre un anno nelle commissioni, sollecita la giunta a stilare un cronoprogramma per arrivare quanto prima al passo finale: l’apertura del centro residenziale per la cura delle persone che ne sono affette, negli spazi già ristrutturati nell’ex ospedale Vito Fazzi, provvedendo a dotare di arredi, personale aggiuntivo e finanziamenti così da consentire il pernotto dei pazienti evitando gli estenuanti viaggi fuori regione. L’assessore alla Sanità, Rocco Palese, promettendo tempi rapidi ha fatto sapere che in Conferenza Stato-Regioni  è stato approvato uno stanziamento per la Puglia di 1 milione 650mila euro per il prossimo biennio, permettendo così la copertura finanziaria del centro. “È un traguardo atteso da moltissimi ragazzi affetti da questa malattia, e dalle loro famiglie – ha commentato il proponente -. È la linea di arrivo di una battaglia che combatto da più di un anno e mezzo, con una richiesta di audizione, due interrogazioni e una mozione, incalzando prima l’ex assessore alla sanità Lopalco e poi l’attuale, Palese. Oggi finalmente abbiamo avuto conferma in Consiglio regionale che la struttura sarà attivata. Ora chiedo – ha aggiunto Pagliaro – che si stringano i tempi per istituire il centro DCA e chiarezza sui prossimi passi che verranno compiuti, sui costi e sui tempi”.  “Un grande risultato” anche per la presidente del Consiglio, Loredana Capone, che – ha detto – “consentirà a tante famiglie, già provate dal dolore, di curare i propri cari restando nella propria regione senza sopportare ulteriori costi economici, psicologici e sociali. Perché non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B e anche la Puglia deve avere il suo centro residenziale”.

Passa all’unanimità, sempre in ambito sanitario, anche la mozione del capogruppo di Forza Italia, Paride Mazzotta, per potenziare l’assistenza domiciliare per le persone affette da Sla e per supportare e tutelare la figura del caregiver. “La mozione è chiara – ha dichiarato Mazzotta – supportare economicamente e lavorativamente i caregiver, creando una rete assistenziale potenziata che possa prendere in carico in modo efficace i pazienti affetti da sla”.

Respinta, invece, la mozione presentata sempre del capogruppo Pagliaro finalizzata ad ottenere un incremento della dotazione finanziaria in favore di parrocchie ed oratori per ampliare, migliorare e mettere a norma gli spazi sportivi e ricreativi. L’assenza dell’assessore al Bilancio Raffaele Piemontese ha comportato il muro della maggioranza. “Un atto di ostruzionismo” – ha commentato Pagliaro – “a farne le spese saranno soprattutto i minori meno fortunati, bambini e ragazzi che vivono in contesti disagiati”. La questione, però, non è esaurita giacché il presidente del gruppo ha già fatto sapere che la riproporrà in sede di variazione e assestamento di bilancio.

All’unanimità è stata, invece, licenziata l’intenzione di dotare Lecce e Taranto di un collegamento stradale a 4 corsie. L’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia ha garantito, approvando la mozione del capogruppo de La Puglia Domani, che sarà sollecitata Anas nel rispettare il cronoprogramma dei lavori previsti per la strada statale 7 ter Bradanico Salentina e che sarà sollecitato anche il Nucleo di valutazione regionale nel rivedere , appunto, il progetto delle 4 corsie su cui pende una valutazione negativa. 

Cassata, invece, la mozione del forzista Giandiego Gatta che chiedeva di modificare il capitolo del Reddito di dignità destinato alle donne vittima di violenza, con la dicitura “persone” vittima di violenza. Dunque, uomini o donne che siano. Una questione delicata che parte comunque dalla ferma condanna a qualsiasi forma di violenza, indipendentemente da chi la promuove. Ma a fare muro sono state le assessore Rosa Barone e Anna Grazia Maraschio, perché – hanno spiegato – “cancellare la parola donna significa rendere equilibrata una questione che equilibrata non è, giacché le vittime di violenza per mano del proprio compagno, sono nella stragrande maggioranza donne”. 

Sì del Consiglio regionale anche alle mozioni del consigliere di Fratelli d’Italia, Antonio Gabellone, finalizzate a concedere parità di trattamento per le famiglie nella libera scelta di una scuola d’infanzia paritaria o statale e per consentire un confronto con il partenariato sulla programmazione dei fondi comunitari 21-27.

Sull’ammodernamento e messa in sicurezza della 274 Gallipoli Leuca, poi, è caduto il numero legale. Si riproverà nella seduta di domani.

Intanto, però, si è registrata una tenera e bella novità: per la prima volta nella storia del Consiglio regionale pugliese, una consigliera, mamma, lavoratrice, ha portato in aula la sua bimba. E’ stata la pentastellata Antonella Laricchia ad essere stata accompagnata durante i lavori dalla sua piccola di pochi mesi, dolcemente avvolta nel marsupio. 

 

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