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(Mala)Sanità, triplicati in un anno gli illeciti segnalati dal Nucleo ispettivo alle Procure

BARI – Sono aumentate le segnalazioni, molte delle quali anonime, ma più si scava e più gli ispettori del Nirs trovano. Nella relazione sulla sanità, che nei prossimi giorni sarà consegnata al governatore Emiliano, il dato è chiaro: in un solo anno le ispezioni sono quasi triplicate. Una ventina nel 2020, 77 nel 2021. Una su 5 è finita sulle scrivanie dei procuratori pugliesi perché il sospetto è che si sconfini nel penale. Un paio, invece, hanno preso la strada della Corte dei Conti, per altre ancora sono stati attivati procedimenti disciplinari.

La sintesi di un anno di indagine è stata fatta dal responsabile del Nirs, Antonio La Scala audito dalla Commissione speciale d’inchiesta sulla criminalità del Consiglio regionale.

Le macro questioni sono note: le indagini sulla Asl e sul policlinico di Foggia, sul maxi ospedale della Fiera del Levante, sugli appalti concessi dall’ex capo della Protezione Civile Mario Lerario. Ma c’è tutto un sottobosco di operazioni minori ma sospette che ha impegnato gli ispettori regionali per tutto l’anno.

I filoni principali riguardano, anzitutto, la malasanità. Come il caso dell’uomo entrato in ospedale per una frattura al piede e uscito senza vita. Ma ci sono anche le frodi nelle forniture: servizi o beni acquistati dalle strutture sanitarie non adeguate rispetto al prezzo sostenuto. In buona sostanza, materiale scadente, servizi non all’altezza.

Un altro filone riguarda le irregolarità nei procedimenti amministrativi che si traducono in contratti con poca trasparenza o senza requisiti, in conflitti d’interesse, incompatibilità nei ruoli rivestiti, doppi incarichi e un sottobosco di corsi di formazione degli oss che rilasciano attestati non riconosciuti come invece dichiarato.

Ancora, capitolo rssa: tante le segnalazioni arrivate su prestazioni o prescrizioni effettuate senza l’effettiva presenza fissa del medico specializzato. E quindi, irregolari.

E poi il filone della vaccinopoli 2. Dopo la iniziale corsa al vaccino aggirando le categorie prioritarie fissate dal commissario straordinario  e che ha portato ad una prima corposa inchiesta finita nell’indagine della Procura di Bari, si è aperta una seconda inchiesta sui finti care giver, quando ancora il vaccino era talmente richiesto da essere disposti a tutto pur di averlo.

C’è poi il capitolo della criminalità organizzata: non c’è un radicamento delle cosche nella sanità, ha assicurato La Scala ai commissari, ma c’è una segnalazione su un pregiudicato in servizio in ospedale che avrebbe dei comportamenti un po’ sospetti. Si indagherà.

A dare impulso alle indagini molte segnalazioni dei cittadini che si sono rivolti direttamente al Nirs, in alcuni casi anche al cellulare del governatore che poi sono state inoltrate al Nirs.

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