LECCE – L’oncologo salentino Giuseppe Serravezza prosegue il digiuno totale nella sua abitazione a Casarano contro la realizzazione del gasdotto Tap. Da otto giorni è monitorato dai medici del suo reparto di Oncologia che sono costantemente al suo fianco. Prosegue con la sola terapia di reidratazione tramite flebo.
E così “NON BEVE SERRAVEZZA, NON BEVONO GLI ALBERI!“: con questo slogan i manifestanti No Tap in mattinata hanno impedito, con una recinzione in mezzo alla strada, il passaggio delle autobotti destinate alla regolare irrigazione degli ulivi del cantiere. In una nota poi scrivono rivolgendosi al Governo: “c’è un Uomo, un oncologo, che sta rischiando di morire per difendere la popolazione, i cari dei suoi pazienti già morti di tumore, di quei tumori causati dall’inquinameno ambientale dovuto alle emissioni di Cerano, di Colacem, di Ilva e di tutti gli Ecomostri che Voi avete autorizzato. Le autobotti -continuano- non sono passate per dare l’acqua agli alberi, in segno di solidarietà al Dott. Serravezza e a tutte le altre persone che hanno deciso di privarsi del cibo per fermare un’opera inutile e dannosa: il prof. Pati Luceri di Martano, Boris Tremolizzo di Cannole, Tiziano Cozzolino di Casarano e Silvia Starace di Lecce“.
Tanti i messaggi di solidarietà da tutta Italia che continuano ad arrivare nelle ultime ore, la speranza è che l’oncologo possa quanto prima porre fine a questa sua estrema azione di protesta.
Intanto il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano si è recato in visita presso la sua abitazione, proprio in quest’occasione davanti ad autorità e cittadini l’oncologo ha interrotto lo sciopero della sete, bevendo con difficoltà il suo primo bicchere d’acqua dopo 8 giorni di astinenza dai liquidi.