LECCE – Da Avetrana (il suo paese, nel Tarantino) in mattinata aveva raggiunto Lecce: in un’abitazione, al civico 3 di via Parini, Donato Marti, 72 anni, avrebbe iniziato a lavorare da qualche giorno insieme a due colleghi. Poco dopo le 8, durante l’allestimento di un ponteggio, si è consumata la tragedia: una caduta gli è costata la vita. Dopo la disperata corsa a bordo di un’ambulanza verso il “Vito Fazzi” di Lecce, l’uomo è morto in ospedale.
I lavori di edilizia che stava svolgendo, stando a quando ricostruito finora da Spesal e Polizia inisieme, erano finalizzati a convertire l’abitazione in una struttura ricettiva, un b&b per l’esattezza, in questa zona centralissima di Lecce, tra piazza Mazzini e Piazza Ludovico Ariosto.
Al momento dell’incidente, la vittima era nel cortile interno dell’abitazione e stava allestendo un trabattello per raggiungere il punto più alto del piccolo cantiere. La caduta dell’uomo, che ufficialmente risulterebbe pensionato, sarebbe avvenuta da circa 6 metri d’altezza.
Gli ispettori dello Spesal, in queste ore, sono al lavoro per accertamenti su più fronti. Bisognerà accertare se la vittima e i colleghi fossero regolarmente assunti in una ditta oppure lavorassero in proprio. Di conseguenza bisognerà capire se le condizioni lavorative rispettassero le norme di sicurezza. Laddove così non fosse, risalire ad eventuali responsabilità.
Al momento l’unica certezza è di trovarsi di fronte all’ennesimo drammatico incidente sul lavoro che si registra negli ultimi giorni tra Lecce e provincia. Se nell’ultimo caso, quello avvenuto sempre a Lecce il 9 giugno scorso, colpì molto l’età -61 anni- dell’operaio ferito gravemente e finito in coma, adesso i 72 anni della vittima segnano ancora più profondamente questa tragedia.
ERICA FIORE
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