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Ospedale Covid in Fiera del Levante, disposta ispezione

BARI – Ospedale Covid in Fiera del Levante, a Bari, al setaccio. La struttura, già al centro di polemiche e delle indagini della magistratura barese, sarà sottoposta a ispezione. L’hanno disposta il procuratore capo del capoluogo regionale, Roberto Rossi, e l’aggiunto Alessio  Coccioli. Ad eseguire l’ispezione saranno i militari della Guardia di Finanza ed un consulente tecnico, l’architetto Maurizio Bracchi, nominato dalla Procura.

Nell’inchiesta, lo ricordiamo, sono indagati l’imprenditore edile di Altamura Domenico  Barozzi, la cui azienda ha realizzato le opere, Antonio Mario Lerario, già dirigente della sezione di Protezione civile e della sezione Economato della Regione Puglia, arrestato il 23 dicembre scorso per presunte tangenti riferite ad altri filoni d’inchiesta (dal 17 marzo ai domiciliari, dopo un periodo passato in carcere) e Antonio Mercurio, funzionario regionale e responsabile unico del procedimento relativo all’ospedale.

Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, quelle di turbata libertà degli incanti e falso  ideologico commesso da pubblico ufficiale, in concorso e continuati in relazione all`affidamento delle opere per la realizzazione dell’ospedale Covid della Fiera. L’ispezione è ritenuta necessaria per accertare le ipotesi di reato. Occorre in particolare descrivere lo stato attuale e, per quanto possibile, verificare l’entità delle opere eseguite in relazione a quanto stabilito con il capitolato e gli ordini di servizio che si sono susseguiti nel tempo, per accertare conformità e congruità nell’esecuzione dei lavori.

Il sospetto degli inquirenti è che non ci sia stata corrispondenza fra le opere realizzate e quelle emerse dalla contabilità. Il 27 gennaio la Procura fece eseguire alcune perquisizioni per la ricerca di  documentazione inerente l’appalto a carico dello stesso Barozzi,  procuratore della Costruzioni Barozzi srl, e di altri cinque  imprenditori.

Nell’inchiesta, oltre che per l’ospedale in Fiera, Lerario ed altri sette indagati rispondono almeno di altri dodici presunti appalti truccati affidati dalla Protezione civile regionale dal 2019 al 2021 ad altrettante ditte. Per alcuni di questi Lerario avrebbe intascato le due presunte tangenti che il 23 dicembre scorso l’hanno portato in carcere e per le quali sarà processato con rito abbreviato.

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