SALENTO- L’aumento dei carburanti, benzina e gasolio, acuisce una crisi che dura ormai da due anni a causa della pandemia e che ora sta diventando insopportabile per la gran parte degli italiani. Il caro prezzi c’è ovunque, in ogni settore, dall’alimentare a quello energetico. Gli imprenditori sono in rivolta e molti minacciano di bloccare le produzioni.
L’aumento dei prezzi di benzina e gasolio è palpabile nel momento in cui si fa rifornimento e questo, come evidenzia lo Sportello dei Diritti di Lecce, che riceve tantissime segnalazioni, ha come conseguenza anche l’aumento dei furti di carburante direttamente dalle auto parcheggiate e dalle imbarcazioni. Un fenomeno che sembra in crescita esponenziale.
Non solo carburante, anche il costo del mais, in soli tre giorni è passato da 35 a 60 euro. Il rialzo per i mangimi è del 100%, come denuncia la CIA. Gli allevatori sono convinti che saranno costretti a chiudere e a portare gli animali al macello. Nei prossimi giorni, la crisi potrebbe avere conseguenze anche sulla produzione del latte. Gli allevatori di del Salento e della Puglia si trovano in una condizione di drammatica difficoltà. Sono a rischio collasso oltre 2mila aziende con vacche e bufale, circa 3mila imprese con ovini e caprini da latte.