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275, la strada dei tribunali: no al risarcimento da 10 milioni alla Prosal

ROMA- Più che la nuova Maglie-Leuca, la statale 275 è sempre più la strada dei tribunali: l’ultimo capitolo giudiziario vale 10 milioni di euro, tanti quanti a titolo di rimborso e risarcimento danni aveva chiesto la società di progettazione Prosal dell’ingegnere Angelo Sticchi Damiani al Consorzio Asi e ad Anas. Il Tribunale delle Imprese di Roma ha stabilito che nessuna ulteriore somma è dovuta al progettista che aveva avanzato la pretesa milionaria ritenendo di aver dovuto espletare attività ulteriori rispetto a quelle di contratto, così impiegando mezzi e personale per un tempo superiore a quello previsto, e ciò a causa delle continue richieste di modifica progettuale volute da ANAS ed intervenute negli anni.

Un progetto datato quello della Prosal: il primo risale al 1994 e da allora è stato necessario chiedere più volte integrazioni, nuovi studi, modifiche, per cercare di mitigare gli impatti. Il tutto fino a quando Anas non ha revocato in autotutela gara e progettazione, a valle delle inchieste della magistratura sulle presunte anomalie relative all’iter e sottolineate dall’Anac. Da quel momento, si è proceduto in altro modo: Anas ha progettato in proprio la nuova arteria, suddividendola in due lotti. Il primo, da Melpignano alle porte di Tricase, ricalca quasi fedelmente lo stesso tracciato disegnato dalla Prosal; il secondo, fino a Leuca, è ancora oggetto di dibattito e ha visto prospettate tre opzioni diverse, anche l’ultima discussa, quella passante per Specchia e Miggiano, incapace di mettere d’accordo tutti i sindaci.

Mentre ancora si dibatte di tutto ciò, si chiude una parte del primo capitolo di questa lunga storia, puntellata da ben 17 ricorsi. Il Tribunale di Roma, che ha accolto le difese del Consorzio ASI difeso dall’avvocato Pietro Quinto, ha rigettato la richiesta di Prosal 10 milioni poiché il conferimento dell’incarico era collegato al finanziamento da parte di Anas e nei limiti dello stesso. All’origine dell’intera vicenda c’era un accordo tra Asi ed Anas per cooperare nell’attività di progettazione e un parallelo contratto tra il Consorzio e Prosal per l’incarico di progettazione. “Tra i due contratti come ha riconosciuto il Tribunale – spiega Quinto – vi era un chiaro collegamento, cosicché ogni pagamento da parte del Consorzio doveva essere preceduto dal trasferimento di somme da parte di Anas. E di questo collegamento la Società di progettazione era pienamente consapevole e perfettamente a conoscenza”.

Non solo. Il Tribunale ha escluso maggiori oneri a carico della Società per effettuare i rilievi lungo tutto il tracciato della strada così come ideata, rilevando in proposito omissioni addebitabili a Prosal con particolare riferimento alla verifica in sito delle discariche il cui mancato rilievo ha inciso sulla progettazione definitiva.

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