PUGLIA- Sotto la spinta dell’attacco della Russia all’Ucraina non schizzano solo le quotazioni del petrolio, ad aumentare sono anche i prezzi del grano balzati del 5,7% in un solo giorno. Inoltre, produrlo quest’anno costerà agli agricoltori pugliesi, nonchè principali produttori italiani di grano duro, 400 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi energetici.
La guerra sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agricolo – insiste Coldiretti Puglia – L’aumento delle quotazioni delle materie prime ha interessato anche i prodotti base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti come la soia, che ha raggiunto il massimo dal 2012, e il mais che è al massimo da otto mesi. E ancora, l’impennata del costo del gas ha fatto schizzare i prezzi dei concimi e dei fitosanitari.
Si tratta di una situazione delicata, una nuova pandemia, ma questa volta economica che rischia di avere effetti devastanti. In particolare, a preoccupare i mercati è il fatto che le tensioni tra i due Paesi possano frenare le spedizioni dalla Russia e bloccare le spedizioni ucraine dai porti del Mar Nero con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali con il rischio di inflazioni su beni di consumo primario, carestie e tensioni sociali.