Attualità

Medaglie d’Onore, perché la memoria diventi cultura

LECCE – Oggi, in Prefettura a Lecce la consegna delle medaglie d’onore, ai cittadini deportati ed internati nei lager nazisti. “Portare alla memoria ciò che è stato, perché l’orrore vissuto  diventi patromonio dell’identità di tutti”. 

Una cerimonia breve ma intensa e dal significato profondo che ha commosso e riempito d’orgoglio soprattutto chi, ha avuto l’onore di ricevere la medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica: cittadini deportati o internati nei lager nazisti o destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.

36 le medaglie assegnate, in parte consegnate in queste ore.

C’ è chi non l’avrebbe mai saputo, perché il padre , rientrato in casa non ne ha mai parlato, ma lo ha scoperto solo grazie alle ricerche di un figlio, o di chi si è tanto dedicato alla ricostruzione di una delle pagine più dolorose. Perché molti dei protagonisti di queste esperienze terribili e agghiaccianti per l’essere umano, forse, provavano addirittura vergogna di quanto subito o, forse, perché raccontare significava rivivere un momento atroce e troppo doloroso.

C’è chi invece, come il Cogliere Regionale Paolo Pagliaro e i fratelli Alfredo e Tonino l’ha vissuta sulla pelle attraverso i racconti di un padre, Adolfo, che a soli 19 anni fu deportato in un campo di concentramento nazista dove rimase per due lunghissimi anni in cui mangiò solo bucce di patate che i polacchi riuscivano a lanciare dall’altra parte del filo spinato. E che quando tornò a casa pesava solo 23 chili. Racconti di un uomo che seppur portasse enormi cicatrici nell’anima perdonò i suoi aguzzini e per l’alto senso della Patria si arruolò nell’Esercito e poi entrò nella Polizia di Stato.

Tante storie, tanti esempi per i quali il tributo è doveroso, perché il ricordo sia ancora vivo.

Un momento di grande pathos quello vissuto nel salone degli specchi della Prefettura di Lecce.

Perché la memoria diventi cultura, ha detto il Prefetto di Lecce Maria Rosa Trio, dopo aver ricordato l’importanza ed il valore da attribuire alla memoria di uno dei momenti più bui della storia dell’umanità con partecipe e sincera commozione.

Articoli correlati

Discoteche, il 40% non riaprirebbe. Si confida nelle nuove linee guida

Redazione

Montinaro (MRS): “Rilanciamo la proposta di intitolare l’Università del Salento a Codacci Pisanelli”

Redazione

Scuole, più della metà dei bambini torna in classe

Redazione

Ocean Viking, l’arrivo al porto di Taranto dei 176 migranti: 33 minori e 4 donne incinte

Redazione

Tap, da lunedì possibile ripresa lavori. Parlamentari M5s chiedono sequestro

Redazione

Ex Galateo, Scorrano: “Ennesimo errore dell’amministrazione. Miglietta: “Il progetto procede”

Redazione