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Badanti, a Lecce 5,7 ogni 100 anziani. A Taranto 3,4 e a Brindisi 3,1

SALENTO- In controtendenza rispetto al sud, che fa registrare un incremento di lavoratori domestici maschi, in Puglia sono donne quasi 90 lavoratori su 100. Ma c’è un dato che preoccupa: l’aumento di colf e badanti per curare una popolazione sempre più anziana. Lecce è in testa con 5,7 badanti ogni cento anziani, seguita da Taranto e Brindisi, rispettivamente con 3,4 e 3,1 assistenti ogni cento ultraottantenni.

Cresce in Italia il numero dei collaboratori domestici maschi: lo dice l’ultimo rapporto Domina diffuso nei giorni scorsi, che evidenzia questa tendenza soprattutto al sud, dove è di sesso maschile un colf o badante su tre. Dati che contraddicono non solo lo stereotipo di genere che vuole il lavoro di cura come prerogativa femminile, ma anche quello territoriale: all’estremo nord, infatti, l’incidenza di lavoratori maschi è molto bassa. A Gorizia, in particolare, con appena 110 collaboratori domestici maschi, e ad Udine (solo 500 rispetto ad un totale di oltre 9mila lavoratori).
La media nazionale delle assunzioni maschili nel settore del lavoro domestico è del 12,4%, mentre tocca il 22,4% in Sicilia.
Per quanto riguarda la nostra regione, i dati sono in controtendenza rispetto a quelli del sud. Nel 2019, infatti, risultano 24.575 lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie pugliesi, oltre la metà dei quali di nazionalità italiana, e le donne rappresentano ben l’89,4% del totale. A livello provinciale, la maggiore concentrazione di colf e badanti si registra a Bari, ma in termini relativi Lecce fa registrare l’incidenza maggiore sia per le colf (5,7 colf ogni mille abitanti, contro una media regionale di 3,5) che per le badanti (5,7 ogni cento anziani, a fronte di una media regionale di 3,9). A Taranto e Brindisi si registrano 2,4 colf ogni mille abitanti, mentre per quanto riguarda le badanti sono 3,4 ogni 100 anziani in provincia di Taranto, e 3,1 nel brindisino.
Il dato di Lecce e provincia mette in evidenza una tendenza regionale preoccupante: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle persone non autosufficienti. Le proiezioni dicono che, nel 2050, in Puglia ci saranno 224mila ultra ottantenni in più e 137mila bambini in meno, quindi il numero degli over 80 supererà nettamente quello della fascia d’età 0-14 anni: rappresenterà il 14,4% della popolazione pugliese, a fronte del 10,9% di bambini e adolescenti.

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