LECCE-COPERTINO-Per la seconda volta davanti al Tribunale del Riesame Michele Aportone il 70enne di S. Donaci arrestato dai carabinieri con l’accusa di essere l’assassino dell’ex maresciallo dei carabinieri Silvano Nestola. Questa volta i giudici hanno rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dal legale difensore Francesca Conte ed hanno lasciato in carcere l’uomo. Aportone era stato rimesso in libertà sempre dal Tribunale del Riesame per una questione tecnica, ovvero la mancanza di un’autonoma valutazione del giudice sugli addebiti in capo all’ arrestato, ma era stato riportato in carcere dopo la firma di una nuova ordinanza.
Questa volta la discussione è entrata nel merito e il legale di Aportone (che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati) ha sostenuto come non ci siano prove della sua presenza sul luogo dell’omicidio così come non reggerebbe il movente, ovvero l’odio nutrito dal presunto assassino e dalla moglie nei confronti della vittima per la relazione intrapresa da questo con la loro figlia. Una ricostruzione sulla base di soli indizi quindi che non giustificherebbero l’arresto.
Silvano Nestola è stato ucciso il 3 maggio scorso. Le indagini sull’omicidio, coordinate dai pm Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina erano arrivate ad una svolta il 29 ottobre scorso, con la firma dell’ordinanza d’arresto da parte del gip Sergio Tosi.