LECCE – Caso Ivan Ciullo, il Gip Sergio Tosi rigetta la richiesta di archiviazione avanzata dalla Pm Vallefuoco e dispone un supplemento di indagini di ulteriori sei mesi sui temi indicati nel ricorso della famiglia, che alla tesi del suicidio non ha mai creduto e si è sempre fermamente opposta.
Ivan fu trovato impiccato ad un albero nelle campagne di Acquarica del Capo nel giugno del 2015.
I familiari del dj (noto come “Navy”), sin da subito sollevarono diversi dubbi sulla ricostruzione e sulle perizie effettuate per far luce sulla tragedia.
Nelle 27 pagine di opposizione, hanno chiesto al GIP di verificare anche l’attendibilità\veridicità delle dichiarazioni rese agli inquirenti dall’unico uomo attualmente iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi accusatoria di istigazione al suicidio. La famiglia chiede di indagare, infatti, sull’ipotesi omicidio.
Il gip, nel provvedimento delle scorse, ore evidenzia la «condivisione dei temi e la direzione delle nuove indagini contenute nell’atto di opposizione della famiglia» contro un procedimento penale ritenuto dai genitori di Ciullo «viziato da numerose anomalie, indagini superficiali, carenti e incomplete».