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Qualità della vita, Salento in fondo alla classifica. Precipita su natalità e salute

SALENTO – Stabile nelle ultime posizioni, il dato del Mezzogiorno sembra proprio confermare l’urgenza degli investimenti del Pnrr, in arrivo per ridurre i divari.

Nella classifica sulla qualità della vita, stilata come ogni anno dal Sole24ore, il Salento è fanalino di coda. La top ten premia, invece, il Nord-Est del Paese. Sul podio – più nel dettaglio – ci sono le province di Trieste, Milano e Trento. In fondo alla classifica Trapani, Foggia e Crotone.

Presi in esame, come sempre, 90 indicatori suddivisi in sei macro-categorie tematiche: ricchezza e consumi;affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
Di solito l’indagine, pubblicata alla fine dell’anno in corso, prendeva in esame i dati consolidati relativi ai 12 mesi precedenti. Quest’anno, però, sono stati raccolti alcuni parametri aggiornati al 2021, con l’obiettivo di tenere conto della recente ripresa post 2020.

Nella classifica complessiva la provincia di Lecce si piazza al 79esimo posto su 107, salendo rispetto alla precedente di 4 posizioni. A peggiorare, scendendo invece di tre posti, sono quelle di Brindisi e Taranto, rispettivamente al 91esimo e 99esimo posto in classifica.

Andiamo a vedere allora i risultati portati a casa per ogni macro categoria, che abbraccia a sua volta 15 indicatori.

Partiamo da “Riccchezza e consumi” che analizza -ad esempio- la spesa media delle famiglie, i depositi bancari o i debiti maturati, la retribuzione media annua. Lecce, in questa classifica, sale di 4 posizioni e si piazza 85esima, Brindisi scende di 11 ed è 91esima. Taranto perde soltanto una posizione ed è 87esima.

“Affari e lavoro” è la categoria che analizza – tra le altre cose – il tasso occupazionale, la natalità o mortalità delle imprese, infortuni sul lavoro, qualità di vita delle donne e qualità delle strutture ricettive. Su questo la provincia di Lecce risale di ben 26 posizioni, piazzandosi 43esima. Brindisi è 76esima (guadagnando 12 punti) e Taranto 95esima (risalendo di 8 posizioni).

La nota dolente arriva per tutte e tre le provincie salentine nella macro-categoria dedicata a “demografia, società e salute” che analizza il quoziente di natalità della popolazione, anni di studio e titoli, emigrazione ospedaliera, casi covid e prestazioni mediche, di base o specialistiche. Salento in caduta libera, è il caso di dirlo. La provincia di Lecce perde ben 62 posizioni, si piazza 91esima. Non va meglio a Brindisi che ne perde 55 ed è 96esima. Taranto è addirittura penultima in classifica (45 punti in meno rispetto alla precedente classifica).

“Ambiente e servizi” – catetgoria che analizza qualità dell’aria, stile di vita per fasce d’età, trasporti e servizi pubblici in genere – vede il Leccese guadagnare 31 posizioni (43esimo), il Brindisino risalire di 25 (62esimo) e il Tarantino perdernerne invece una (97esimo).

Per il capitolo “giustizia e sicurezza” (che comprende il tasso criminale, così come la mortalità per gli incidenti stradali) il Leccese è al 47esimo posto e risale di 4 posizioni, il Brindisino perde invece 28 punti (76esimo) e 14 ne perde anche il Tarantino (che è 61esimo).

Per “cultura e tempo libero”, infine, lieve calo di prestazioni per Lecce e Taranto (rispettivamente -5 e -2 posti in classifica), migliora Brindisi che risale invece di 11.

E.Fio

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