BARI – La variante Omicron è arrivata in Puglia. Per ora, come è noto, sono solo due i casi individuati dal Policlinico di Bari. Ma ora si passerà al setaccio un gran numero di tamponi per stanare ogni possibile caso che riveli la presenza della nuova variante.
L’ordine arriva dalla Regione Puglia che, come già accaduto per la variante delta, ha allertato i centri dove avvengono i sequenziamenti dei tamponi per intensificare il lavoro. Si passerà, dunque, ad analizzare tutti coloro che rientrano dall’estero, in caso di positività a tracciare tutti i contatti ed effettuare i controlli anche su questa platea.
In più il 5% dei tamponi effettuati da tutte le Asl, settimanalmente, saranno inviata a Policlinico e Istituto Zooprofilattico per il sequenziamento. Quindi, accanto al controllo mirato di chi rientra dall’estero e dei loro contatti, si effettuerà una verifica a campione per capire se la Omicron circola anche senza apparenti collegamenti.
Il punto, spiegano gli esperti, è che questa variante è molto contagiosa, quindi bloccarla subito eviterebbe la sua diffusione. Anche se il sentore, nei laboratori che lavorano a tamburo battente dai primi casi di covid in Puglia, è che si assisterà allo stesso fenomeno avuto con la variante inglese e con la delta, cioè la graduale sostituzione dei casi con prevalenza della variante più contagiosa. Soprattutto ora, periodo in cui non ci sono restrizioni sugli spostamenti. Di qui l’appello ad accelerare la campagna vaccinale di prime e terze dosi, visti gli studi che dimostrano una buona performance dei vaccini anche su questa variante.
Ad oggi, comunque, sono noti solo due casi di variante omicron, i campionamenti della survey nazionale effettuata dai ricercatori di Putignano, ha dato come esito su 100 sequenziamenti, 93 genotipi diversi di virus ma sempre tutti di sottovarianti della delta.
