COLLEPASSO-Un anno fa la condanna a 30 anni di carcere per Vittorio Leo, il 50enne agente immobiliare di Collepasso accusato dell’omicidio volontario dell’anziano padre. Oggi i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Lecce presieduta da Vincenzo Scardia hanno ridotto la pena a 22 anni.
Un tragico episodio di cronaca quello avvenuto in un’abitazione di via Don Luigi Sturzo a Collepasso il 29 maggio 2019. Nella villetta bifamiliare era stato trovato dai carabinieri il corpo semicarbonizzato del 90enne Antonio Leo. Il figlio Vittorio, che condivideva la casa con la vittima, aveva raccontato di aver preso in mano una bottiglia di plastica contenente alcol per medicarsi una ferita e di averne gettato il liquido contro il padre al culmine dell’ennesimo litigio. I vestiti del 90enne, che si trovava vicino ai fornelli accesi, avevano preso fuoco e in pochi minuti l’uomo si era trasformato in una torcia umana per poi morire. Leo è difeso dall’avvocata Francesca Conte secondo la quale non si è trattato di un omicidio volontario ma colposo o preterintenzionale. Per questo ha annunciato ricorso in Cassazione.