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Lecce, Coda & Soda

LECCE – (di Tonio De Giorgi) Un pomeriggio da incorniciare. Per Lecce, il Lecce, i tifosi giallorossi. La dirigenza del club di Via Colonnello Costadura, tutta salentina o quasi. E anche la famiglia Soda, Rino e Francesco. Ma andiamo con ordine.

POKER – Il Lecce dà un altro dispiacere al Parma, già buttato fuori dalla Coppa Italia ad agosto. E a firmare quel successo fu lo stesso Coda autore di una doppietta. Domenica pomeriggio ha fatto ancora meglio realizzando una tripletta. Alla sua ex squadra, con la quale esordì in Serie A, poi un infortunio fece sfumare un po’ tutto. A Lecce la sua carriera ha ripreso colore: gli stessi con i quali aveva vinto a Benevento, il giallo e il rosso. Qui nel Salento non ha ancora vinto nulla, ma la strada è quella giusta.  Intanto si è impossessato dello scettro di capocannoniere. Con 8 gol è il migliore, per il momento della cadetteria. Nella passata stagione 22 gol totali. Ora siamo a un terzo di campionato e il re dei cannonieri della passata stagione ha segnato già 8 gol.

PUBBLICO DA SERIE A – Il pubblico. Quasi 19 mila spettatori. Sembrava di assistere ad una partita di Serie A. Spalti pieni grazie a biglietti regalati (costo di 1 euro per donne e under 14). Una decisione che la dirigenza leccese ha preso in poche ore per scuotere un ambiente frenato pure da una pandemia che ha avuto riflessi economici anche sulle famiglie, non solo sulle aziende o le società di calcio. Una campagna pro Lecce da ripetere sicuramente, anche con formule diverse.

…& SODA – Quella tra Lecce e Parma era una sfida pure fra  Rino Soda, ex Lecce e ora fisioterapista del Parma, e Francesco Soda nella squadra di fisioterapisti del Lecce guidata da Graziano Fiorita. Come accade spesso, l’allievo ha superato il maestro. Il figlio ha superato il padre. Grazie a Coda & company che balzano al secondo posto dietro al Brescia. Un punto di distacco tra le compagini che nel 2019 infiammarono la corsa verso la Serie A diretta. Allora arrivarono prima i bresciani e dopo il Lecce. Rispetto a due anni fa ai primi due posti ambiscono diverse squadre con le stesse potenzialità delle prime due. Chi la dura la vince.

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