MANTOVA- Cosa ha spinto lo pneumologo di origini salentine Giuseppe De Donno a togliersi la vita? Il medico non ha lasciato biglietti o lettere, ma tutto lascia pensare che si sia trattato di un gesto volontario. La Procura di Mantova vuole fare chiarezza e il reato ipotizzato nel fascicolo d’inchiesta è di istigazione al suicidio. Oggi è il giorno dell’autopsia che servirĂ ad accertare esattamente le cause della morte, avvenuta martedì nella sua casa di Eremo di Curtatone. Gli inquirenti vogliono capire se qualcuno possa aver indotto l’ex primario di 54 anni, padre della terapia del plasma iperimmune per curare i malati di Covid, a togliersi la vita e se ci sia quindi il coinvolgimento di terzi. Per questo i carabinieri, che stanno conducendo le indagini, hanno ascoltato i familiari, la moglie e i due figli, ed hanno sequestrato i cellulari e il computer dell’uomo sui quali ora ci saranno accertamenti tecnici.
Dal 5 luglio scorso De Donno aveva cominciato la nuova attivitĂ come medico di base dopo essersi dimesso dall’ospedale Carlo Poma di Mantova.