PORTO CESAREO – Con una decisione del Tribunale di Lecce, il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale Paolo Stefanelli, il dirigente dell’Area Marina Protetta Paolo D’Ambrosio e il dirigente della Riserva Naturale Orientata Tarcisio Basile sono stati assolti (perché il fatto non sussiste) dall’ imputazione di violazione del codice della navigazione, e della normativa urbanistica edilizia, nonché dalla contestazione di distruzione delle bellezze naturali ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Lecce con riferimento alla concessione demaniale marittima e agli altri titoli rilasciati nel 2016 in forza dei quali è stato realizzato lo stabilimento balenare “Lido del Conte” a Porto Cesareo”. Assolti anche l’assessore al demanio, i titolari dello stabilimento ed il progettista. La Procura della Repubblica aveva, in particolare, contestato la illiceità della concessione demaniale in quanto rilasciata su un’area classificata dal piano paesaggistico della Regione Puglia come zona di rispetto della macchia mediterranea e del cordone dunale per la quale vi sarebbe un divieto di insediamento di nuove strutture balneari e perché rilasciata senza una gara pubblica. Nel dibattimento l’Avv. Quinto ha dimostrato come i funzionari comunali abbiano fatto corretta e doverosa applicazione di tali principi che erano già desumibili dall’ordinamento regionale prima ancora dell’intervento chiarificatore del legislatore, dovendosi considerare solo il piano comunale lo strumento destinato a dettare i criteri anche sotto il profilo ambientale. E’ stato inoltre evidenziato come nessun reato possa essere ipotizzato con riferimento al mancato espletamento della gara pubblica.
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