MIGGIANO – Sui 13 decessi e 41 contagi nella Rsa “San Vincenzo” di Miggiano, dove è scoppiato un focolaio Covid, la Procura di Lecce intende vederci chiaro. E dopo l’apertura di un’inchiesta nelle scorse ore, anche Codici (associazione a difesa dei consumatori) ha presentato un esposto e si dice pronta a fornire assistenza legale ai parenti degli anziani ospiti, per far luce sulla vicenda.
“Faremo la nostra parte, come abbiamo già fatto per la vicenda della Rsa “La Fontanella” di Soleto – spiega il segretario nazionale di Codici, Ivano Giacomelli – i parenti degli anziani ospiti hanno il diritto di sapere cosa è stato fatto per fronteggiare il Covid-19 e quali azioni siano state avviate quando si sono registrati i primi casi di positività”.
L’inchiesta, con l’ipotesi di epidemia colposa, è stata aperta a seguito di un esposto presentato dalla famiglia di un 76enne contagiato nella struttura e deceduto in ospedale nella notte del 25 gennaio.
“Al Dea l’uomo è arrivato in gravi condizioni 5 giorni prima del decesso – spiega il legale della famiglia, l’avvocato Flavio Termentini – la mattina del 20 il suo tampone effettuato in struttura ha dato esito positivo, la Rsa ha però rassicurato la famiglia sull’assenza di sintomi nell’anziano. Nel pomeriggio, invece, è avvenuto il ricovero d’urgenza e il riscontro di una polmonite. Nella notte era già gravissimo”.
La richiesta è quella di verificare la corretta attuazione del protocollo anti-covid previsto per le strutture assistenziali. Allegate all’esposto anche foto ricavate da storie instagram e whatsapp degli operatori o post pubblicati su fb, dai quali si evincerebbe – secondo il legale – l’uso improprio dei dispositivi di sicurezza e il mancato distanziamento, adducedo come esempio (con foto al seguito, postate sui social) una festa organizzata a ridosso del Natale, con operatori senza mascherine abbracciati ai pazienti.
Intanto il direttore della Rsa, Pier Luca Di Cagno, si dice sin da subito a disposizione degli inquirenti. “Massima collaborazione da parte nostra – aggiunge – perché sia fatta chiarezza una volta per tutte sul nostro operato”.
E.Fio