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Fototrappole anti abbandono rifiuti: 200mila euro di multe in un anno

LECCE – 393 sanzioni elevate in un anno, per un totale di 200mila euro. Sono i risultati ottenuti a Lecce, con videosorveglianza e fototrappole, nei confronti di cittadini colti dall’occhio elettronico nell’atto palese di abbandonare illegalmente rifiuti. Il dato è stato reso noto da dal sindaco Carlo Salvemini, dall’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce Angela Valli e dal funzionario comunale dell’Ufficio Ambiente Renato Brunetti.

I numeri sono relativi al periodo giugno 2019 – luglio 2020, per un ammontare di 199.300,00 euro. L’attività di abbandono dei rifiuti (e relativa sanzione) non si è fermata neanche durante il periodo del lockdown. Tra il 9 marzo e il 18 maggio del 2020, infatti, le fototrappole hanno “pizzicato” 29 cittadini.

Da dicembre 2019, la dotazione di fototrappole a disposizione del Comune di Lecce è stata raddoppiata: oggi sono 16, alcune delle quali utilizzano una tecnologia a sensori che rilevano i movimenti sull’area interessata, scattando foto e video sia di giorno che di notte. La tecnologia a disposizione consente la ripresa della violazione anche nelle ore notturne. Le aree da monitorare sono individuate attraverso un lavoro costante di sopralluogo sul territorio da parte dell’Ufficio Ambiente, rafforzato da segnalazioni da parte della ditta Monteco e dei cittadini al Front Office Ambiente (raggiungibile al numero 0832 682583 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00). Trattandosi di dispositivi mobili le aree monitorate variano con frequenza.

Nel solo anno 2020, il nucleo Dec della Polizia Locale, che lavora a stretto contatto con l’Ufficio Ambiente, ha accertato 418 violazioni, 205 legate all’abbandono dei rifiuti, che hanno prodotto 82mila euro di sanzioni, 104 legate a “scorrette modalità di conferimento” (10.400,00 euro di sanzioni), 75 verbali per il conferimento nei cassonetti di prossimità da parte di utenti non residenti in zona marine e case sparse, 5 verbali per violazione D.Lgvo 152/2006, oltre a 29 accertamenti di violazione dei Dpcm ministeriali relativi al divieto di spostamento senza valida motivazione.

“Si abbandonano rifiuti domestici, spesso ingombranti, frutto di traslochi o rinnovo di arredi. Troviamo anche molto secco ma anche materiale inerte, guaine, rifiuti rivenienti dalle attività produttive, residui di demolizione, rifiuti elettronici – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Angela Valli – l’abbandono è una abitudine trasversale, con una leggera prevalenza nella fascia anziana, mentre i più giovani sono di frequente autori del cosiddetto littering, cioè l’abbandono per strada di rifiuti di piccole dimensioni che contengono sostanze nocive e inquinanti. In genere chi abbandona è un evasore Tari, ma non è una prevalenza schiacciante: l’amara sorpresa è data proprio dall’elevata incidenza di regolari contribuenti Tari, residenti a Lecce, che si fanno notare per gli ingenti quantitativi di ingombranti sversati nelle campagne. È una deplorevole abitudine che va oltre lo status sociale o la professione”.

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