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Lidi, “a Bari illegittima proroga concessioni fino al 2033”. I balneari di traverso

LECCE – Com’è noto, la giunta comunale di Bari ha adottato una deliberazione con la quale ritiene operativa la disposizione della Legge Finanziaria del 2018 che prevede la proroga fino al 2033 delle concessioni demaniali marittime per uso turistico. Nella deliberazione si fa riferimento all’esigenza di dare un sostegno alle imprese del settore colpite dalla crisi derivante dall’emergenza epidemiologica.

Considerato il tema, scottante, alcuni Comuni del Salento si sono dunque rivolti all’Avv. Pietro Quinto, esperto del settore, che si è occupato in più occasioni della interpretazione della normativa, per acquisire un parere sulla possibilità di adottare analoghe deliberazioni. Di fatto, per il legale, la deliberazione in questione è illegittima. «Nella deliberazione della G.M. di Bari – ha osservato l’Avv. Quinto – non v’è alcun riferimento agli impedimenti giuridici che non consentono la proroga in automatico delle concessioni demaniali in essere».

In particolare l’Avv. Quinto richiama le sentenze della Corte di Giustizia UE e le sentenze del Consiglio di Stato e della Cassazione Penale che hanno affermato l’illegittimità di una proroga automatica in violazione dell’obbligo del procedimento concorsuale affermato dalla direttiva europea cd. Bolkestein a tutela dei principi della libera concorrenza. V’è di più – precisa l’Avv. Quinto – nelle citate sentenze è stato affermato l’obbligo di disapplicazione della norma adottata dal legislatore italiano in violazione della direttiva europea. «L’obbligo della disapplicazione – sottolinea l’Avv. Quinto – non riguarda solo gli organi giudiziari ma anche l’apparato amministrativo dello Stato a tutti i livelli. Sicchè il funzionario dell’Ente Comune non può prescindere da tale obbligo e non ha alcuna copertura da una delibera dell’organo politico».

L’Avv. Quinto ha altresì richiamato la recente circolare del Ministero dell’Economia che ha sconfessato la circolare della Regione Puglia che invitava i Comuni ad accogliere l’istanza di proroga. «La materia delle concessioni demaniali è di competenza dello Stato – soggiunge l’Avv. Quinto – sicchè i soggetti delegati alla gestione delle procedure di rilascio delle concessioni, e cioè la Regione ed i Comuni, non possono disattendere le direttive dello Stato».

La via d’uscita, secondo il legale, è una sola. Il settore ha una copertura per tutto il 2020. In quest’arco temporale dovrebbe essere finalmente adottata l’auspicata riforma della materia, come peraltro annunciato dal Ministro Boccia. Si potrebbe tentare di prevedere, contestualmente, la proroga di un biennio, come peraltro ha proposto lo stesso Presidente del TAR Antonio Pasca nella relazione presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

E intervengono in merito i rappresentanti degli imprenditori balneari, che in una nota congiunta scrivono: “Apprendiamo da Telerama che alcune amministrazioni, in un momento così delicato che sta generando migliaia di morti e un numero incalcolabile di contagi, si sono rivolte all’avvocato Pietro Quinto per chiedere un parere legale sulla legittimità della delibera 31 marzo 2020 del Comune di Bari che dispone la proroga quindicennale delle concessioni demaniali. Un parere che -scrivono Mauro Della Valle di Federbalneari Salento Confimprese, Alfredo Prete di Sib Confcommercio, e Giuseppe Mancarella di CNA Balneatori– in pochissime ore è stato chiesto, reso e anche divulgato. Non entriamo nel merito degli aspetti legali noti ai più (e che per vero, ora dovrebbero essere visti con occhi diversi) ma non comprendiamo la durezza e rapidità della scelta di richiedere un parere legale, peraltro a un noto amministrativista, sul deliberato del Comune capoluogo di regione che, in qualche modo, ha cercato di dare speranza a un comparto, quello turistico, inginocchiato dalla pandemia, e mentre lo Stato tenta di darvi manforte. Non abbiamo null’altro da aggiungere se non manifestare la pubblica curiosità di conoscere quali siano queste amministrazioni che abbiano nottetempo chiesto ed ottenuto tale parere legale per stroncare un barlume di speranza in un momento di così grande difficoltà”.

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