Cronaca

Altri contagi nell’ospedale di Gallipoli: sanitari e pazienti sempre più a rischio

GALLIPOLI- Si allarga il rischio contagio soprattutto tra personale e degenti delle strutture sanitarie. Nel nosocomio Sacro Cuore di Gallipoli, come fatto sapere dal sindaco Stefano Minerva, sono giunti i risultati dei circa 30 tamponi effettuati venerdì: sono tutti negativi tranne quelli di quattro pazienti e di una infermiera gallipolina. Così, i casi di Coronavirus tra il personale di quella struttura salgono a quattro infermieri in totale: uno è di Taurisano e tre sono di Gallipoli. A questi si aggiunge un’altra infermiera della città bella in servizio al Fazzi. Sono numeri che si sommano a quelli diffusi due giorni fa dalla Asl, per un totale ora di 27 sanitari positivi: 12 nell’ospedale di Copertino, 8 al Fazzi, 3 nel distretto di Lecce e 4, dunque, a Gallipoli.

Le ripercussioni di quanto accaduto nel San Giuseppe di Copertino, dove si è registrato il primo contagio di un anestesista, continuano a farsi sentire: dopo quelli di diversi pazienti del posto, di Veglie, di Monteroni, si registra anche il decesso di una 85enne di Leverano, prima ricoverata lì e poi trasferita a Galatina dopo essersi infettata. È spirata tre giorni fa.

Tiene banco anche il caso di Castellaneta, nel Tarantino, dove i contagi sono derivati da quanto accaduto nell’ospedale San Pio, dopo che un medico è andato a lavoro nonostante i sintomi. L’ultimo sanitario di quel nosocomio risultato contagiato è un dottore di Palagianello. In totale, su 362 tamponi processati su circa 500 effettuati, sono risultati positivi 21 dipendenti dell’ospedale e due pazienti, trasferiti al Moscati. In paese, invece, ci sono sei contagiati, di cui quattro riconducibili al caso San Pio (1 medico, 1 infermiere, 1 operatore socio sanitario, 1 paziente) e due residenti, ricoverati nei giorni scorsi al SS. Annunziata di Taranto per problemi respiratori.

A Taranto città, si è registrato un primo caso nella Questura: positiva una poliziotta  e in quarantena i colleghi entrati in contatto con lei. Nel capoluogo sono al momento 15 i positivi e 70 le persone in sorveglianza. Un numero cospicuo di casi si ha anche a Faggiano e Massafra.

Nel Brindisino, il più colpito resta il capoluogo, seguito da Mesagne e Carovigno, dove ci sono 17 positivi e in poche ore sono scomparsi due cittadini, una pensionata e un perito agrario 54enne senza patologie pregresse e da giorni ricoverato in terapia intensiva. Ci sono poi Ostuni, San Vito dei Normanni, Cisternino. C’è un primo caso a San Donaci e anche a Torre Santa Susanna, dove però il primo cittadino Michele Saccomanno ribadisce di non avere comunicazioni dalla Prefettura, “da cui non giungono dati reali da mercoledì scorso. In mattinata – spiega – il prefetto ci ha inviato una nota in cui comunica che loro stessi non hanno un flusso ordinato di dati dalla Protezione civile e si è creata questa criticità da ormai più di una settimana”.

Anche i sindaci del Leccese sono sul piede di guerra per questo: in una lettera al presidente della Regione Puglia, chiedono di aumentare i tamponi o i test rapidi tra il personale sanitario, ma anche di “ristabilire una linea di comunicazione corretta mediante la trasmissione istantanea dei dati delle quarantene e positivi direttamente dai soggetti preposti ai sindaci. La esigenza di una comunicazione tempestiva è motivata anche dal protocollo da attivare a carico dei comuni nello smaltimento dei rifiuti per i soggetti in quarantena e contagiati”. Occorre anche, a loro avviso, per consentire la vigilanza, che i medici di base comunichino ai sindaci le quarantene volontarie di cui non hanno alcuna notizia.

 

T.C.

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