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Cultura, “si preannuncia la catastrofe”: già 4mila eventi annullati e 40mila ore di lavoro perse

BARI-  Ammontano a quasi 40mila le ore di lavoro perse e sono oltre 4mila gli appuntamenti annullati in Puglia dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Ma pesa, sui bilanci già in difficoltà, l’assenza di 14milioni di euro che le Pubbliche Amministrazioni devono alle imprese. E’ la fotografia restituita dal monitoraggio promosso in questi giorni dal Distretto produttivo Puglia Creativa.

L’ente – riconosciuto dalla Regione Puglia – associa le imprese, gli operatori e i professionisti della cultura e della creatività: il quadro emerso dalle risposte di quasi 230 operatori è drammatico. “Con l’ausilio delle leggi della statistica, stimando un margine di errore del 6,56%, abbiamo calcolato il danno economico su tutto il comparto, che conta oltre 13.000 imprese. Le proiezioni preannunciano una catastrofe: 2 milioni di ore di lavoro perse, oltre 250.000 giornate lavorative, per non parlare degli eventi annullati che potrebbero raggiungere per il solo ambito dello spettacolo dal vivo la stima di quasi 6.000″, sottolinea il presidente di Puglia Creativa Vincenzo Bellini.  “Si parla in molti casi di associazioni e piccolissime aziende ma soprattutto di tantissimi artisti e liberi professionisti che avranno difficoltà a ripartire dopo questo stop. Dal censimento realizzato online risulta l’annullamento di oltre 4mila appuntamenti in tutta la regione dalla fine di febbraio e, almeno, per tutto il mese di aprile. Concerti, spettacoli di teatro e danza, laboratori e workshop, visite guidate, tour e prenotazioni nei luoghi della cultura, contratti di fornitura o di prestazione di servizi legati alla normale attività o a eventi e altro, annullamenti di fiere”, prosegue Bellini.

Il settore maggiormente colpito – con il 37% – sembra essere quello dello spettacolo dal vivo. A seguire i servizi alla cultura, le arti visive, la gestione e valorizzazione di beni culturali, l’editoria (che ha ricevuto un ulteriore scossone dalla chiusura delle librerie), il design e l’artigianato artistico, l’audiovisivo, le agenzie di comunicazione, l’architettura e i corsi di formazione. Alla situazione già compromessa bisogna aggiungere anche il rimborso dei biglietti previsto per almeno il 50% degli eventi. Rimborsi che esporranno le imprese ad un ulteriore prosciugamento della scarsa liquidità oggi disponibile. “Preoccupano l’assenza di entrate, il pagamento delle spese fisse, la mancanza di liquidità, la perdita di sponsor, il mancato rimborso di promozione degli eventi annullati ma soprattutto la totale incertezza per la sostenibilità futura in termini di fatturato e di occupazione”, prosegue Bellini.

L’azione concreta richiesta da quasi tutti gli operatori – già sottolineata pochi giorni fa con due documenti recapitati da Puglia Creativa a Regione Puglia e Governo – è quella di semplificare e accelerare le procedure di rendicontazione legate ai bandi pubblici. Le imprese aderenti al monitoraggio vantano, infatti, crediti verso le Pubbliche Amministrazioni per un totale di 14 milioni di euro che oggi darebbero ossigeno alle imprese permettendo loro di riorganizzare la propria attività e progettare un nuovo futuro. E poi c’è il problema delle tutele e degli ammortizzatori sociali che non basteranno a curare le ferite di un comparto che è espressione d’eccellenza del Made in Italy nel mondo.

Nei prossimi giorni Puglia Creativa lancerà una raccolta fondi per la gestione della crisi. 

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