Cronaca

Il filo rosso tra i delitti: Moscara risponde anche del tentato omicidio di Spennato

CASARANO- Legato al clan di Tommaso Mmontedoro, il nuovo emergente, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e difeso dall‘avvocato Simone Viva, non è certo un volto nuovo alle forze dell’ordine. Risponde, così come riportato nel decreto di fermo che nelle prossime ore sarà sottoposto al giudice, anche del tentato omicidio in concorso di Luigi Spennato, uomo di fiducia di Augustino Potenza.

Di Giuseppe Moscara parla anche il boss pentito Tommaso Montedoro durante il processo nato dall’operazione Diarchia, il blitz che di fatto ha stilato la lista, nomi, cognomi, appartenze e ruoli, dell’assetto criminale che ruota nell’hinterland casaranese.

Spennato era uomo vicino a Potenza, esattamente come Antonio Amin Afendi, la nuova vittima predestinata e sfuggita miracolosamente alla raffica di colpi di mitra, solo l’ultimo dei gravissimi fatti di sangue che hanno turbato la comunità in questi anni e che evidentemente non cessano.

Sono cominciati il 26 ottobre 2016, con l’omicidio di Augustino Potenza: era seduto alla guida della sua Audi all’interno del parcheggio del centro commerciale di Via Vanoni, quando è stato ammazzato da almeno 14 proiettili esplosi da un kalasnikhov, sparati dall’esterno della portiera sinistra.

Un mese dopo, il 28 novembre, Luigi Spennato, soggetto storicamente legato a Potenza, mentre faceva rientro a casa in via Madonna della Campana a bordo della sua Fiat Punto, fu raggiunto da una raffica di fuoco: anche in questo caso, kalasnikhov. Episodio, questo, che impresse la svolta nelle indagini che portò all’operazione Diarchia dei carabinieri

Una guerra di mafia senza esclusione di colpi, inquadrata nella scissione del gruppo criminale un tempo unito, nelle due fazioni: Potenza da una parte, Montedoro dall’altra. I due vertici ormai fuori dai giochi: uno morto e l’altro in carcere come collaboratore che non impedisce ai loro sodali di continare a disseminare sangue pur di gestire i lucrosi affari garantiti dalle attività illecite legate al traffico di stupefacenti.

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