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Case popolari, atto primo: sgomberato alloggio di un esponente Scu

LECCE – Per chi da anni è in lista d’attesa per un alloggio popolare questo è un giorno memorabile. In mattinata in Piazzale Siena, nella zona 167 di Lecce denominata “Le Vele”, si è tenuto il primo atto della stretta sulle occupazioni abusive disposta dalla Prefettura di Lecce nei giorni scorsi. Non uno sgombero qualunque, ma una vera e propria azione “dimostrativa”, considerato che quell’alloggio al settimo piano era di fatto da tempo vuoto, perchè occupato anni fa senza alcun titolo da Massimiliano Elia, oggi ristretto in carcere al 41 Bis perchè ritenuto leader di un sodalizio mafioso dedito al traffico di droga.

A gennaio un blitz della squadra mobile della questura leccese, proprio in questo quartiere, ha consentito di sgominare un gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Dalle indagini sono emersi nomi e cognomi dei capi del sodalizio: si tratta dei fratelli Massimiliano e Gianfranco Elia e Cristian Cito, referenti dei clan mafiosi di Pasquale Briganti e Cristian Pepe.

Approfittando del fatto che i rispettivi capi della Scu fossero in cella, il gruppo aveva sgomitato per ritagliarsi una certa autonomia d’azione. Ecco perchè i fratelli Elia, Cito e ad Angelo Corrado, divenuto poi collaboratore di giustizia, sono accusati anche di associazione di stampo mafioso.

Poco dopo le nove del mattino in Piazzale Siena sono sopraggiunte le pattuglie di polizia locale, carabinieri e polizia. La porta dell’abitazione occupata un tempo da Elia è stata buttata a terra, dacché in casa non vi era nessuno. Dentro soltanto mobilia ed effetti personali, per i quali il Comitato per l’ordine e la sicurezza aveva già disposto lo sgombero immediato.

Sul posto, successivamente, sono arrivati l’anziano padre e la compagna, ma senza opporre alcuna resistenza a quanto stava accadendo. I familiari, affiancati dall’ufficiale giudiziario, hanno partecipato al censimento degli arredi.

Questo è il primo di 56 alloggi Arca Sud da sgomberare a Lecce e che ad oggi risultano occupati abusivamente. Non tutti saranno sgomberati: la cabina di regia che si è insediata in Prefettura da due settimane sta valutando diversi casi critici, con minori e anziani che non possono essere lasciati in strada.

Di certo lo sgombero di oggi lancia un messaggio forte e chiaro: la stretta, a tutela degli aventi diritto ad un alloggio popolare, da oggi non guarderà in faccia a nessuno.

E.Fio

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