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Il Parco Otranto-Leuca svela i suoi tratturi: 400 ciclisti per la maratona mozzafiato

CASTRO- Il Parco Otranto-Leuca svela le sue vie nascoste: tratturi disegnati dal calpestio, vecchie mulattiere sepolte dai rovi, viuzze che limitano i centri storici. Un modo diverso per attraversare il territorio, valorizzato grazie alla seconda edizione della manifestazione sportiva”Città di Castro Marathon”.

Si è tenuta oggi ed è una competizione in mountain bike lungo i sentieri del Parco, con la partecipazione speciale del campione Olimpico di ciclismo Pascal Richard e da altri importanti ospiti come Yader Zoli (pluricampione italiano Mtb Cross-country e Campione del Mondo MTB Marathon), Riccardo Chiarini (Atleta Professionista di punta della Torpado Südtirol fresco di vittoria della Etna Marathon nonchè vincitore di numerose Marathon in tutta Italia), Paolo Colonna (Atleta Professionista della Cicli Sport 2000, campione italiano di ciclismo su strada nei dilettanti e vincitore di numerose Marathon in tutta Italia).

A organizzare l’evento, a cui hanno preso parte 400 cicloamatori provenienti da tutta Italia, è stata l’associazione Ciclo-Club Spongano, guidata da Giuseppe Maggiore. La manifestazione, targata BicinPUGLIA e UISP, è una delle ultime di questa stagione.

Lo start è stato dato dal Porto di Castro, alle 9:30 con i primi chilometri tutti in salita sino Castello, da 0 a 100 metri sul livello del mare da percorrere tutti d’un fiato. Da lì verso “Zona Canali”, la porta di accesso dei sentieri del Parco, per affrontare la seconda salita fino a “Monte Mattia”. In sequenza sono stati attraversati i comuni di Ortelle, Santa Cesarea Terme e Otranto in un itinerario a forma di “8” che ha toccato dopo il canalone di Porto Badisco le storiche Masserie dell’entroterra “Cippano” e “Le Crestre”.

Un sentiero in discesa, di difficoltà tecnica medio-alta, ha condotto i biker in zona Sant’Emiliano,  un anfiteatro naturale delimitato da falesie relitte, praterie substeppiche, vecchi pascoli ed un piccolo isolotto posizionato al centro, vera ciliegina sulla torta del percorso. Il tratturo, dopo aver ruotato intorno a Torre Sant’Emiliano, giunge a Porto Badisco, una delle tre più importanti insenature che puntellano il perimetro costiero del Parco. Da qui si è percorsa nuovamente la doppia salita, quella denominata del “muraglione” e quella della Fraula, conosciuta al popolo della MTB come “salita dello Zio Pino”. In realtà, si tratta di un’antica mulattiera che sale da Porto Badisco sino Masseria Consalvi e questa segna sicuramente il passo anche dei più allenati.

Dopo, un selciato di età romana ha condotto i ciclisti sino alla Chiesetta della “Madonna della Loia”, alla periferia dell’abitato di Cerfignano. Arrivati in zona Masseria Grande il percorso ha ripercorso al contrario il tratto iniziale, passando, in sequenza, il nuovo sentiero denominato “delle Striare” (a metà scogliera tra Santa Cesarea e Castro), i sentieri del Canalone di Ortelle e l’ultima salita sino a Castro alta. Il tutto per 60 km di percorso e 900 metri di dislivello.

I sentieri sono stati catalogati e ridescritti grazie ad un progetto finanziato dalla Provincia di Lecce ed è imminente la pubblicazione di una guida del Parco aggiornata e di un sito internet strettamente dedicato alla sentieristica.

 

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