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Brindisi contro l’assalto fotovoltaico, il sindaco Rossi: “Imprese contattano tutti i contadini”

BRINDISI- Ci sono già 15 grandi progetti, per centinaia di ettari interessati, arrivati negli uffici della Provincia di Brindisi. Tanti, tutti insieme, nello stesso periodo. Ora però si passa al contrattacco: in mattinata, il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi ha convocato i colleghi e i rappresentati degli altri Comuni per condividere una strategia unitaria e provare a salvaguardare almeno i terreni agricoli ancora produttivi o che ancora potrebbero esserlo, provando invece a indirizzare gli impianti sui suoli “no food”, come quelli della zona Sin, accanto agli impianti industriali.

Per questo saranno aggiornate le linee guida in base al rinnovato quadro normativo nazionale e regionale, modifiche da far votare poi in Consiglio provinciale. È sulla base di quegli indirizzi, a cui i vari sindaci apporteranno spunti nei prossimi giorni, che dovranno poi essere svolte le procedure di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) dei progetti, viste le numerose istanze che stanno pervenendo all’ente ma sulle quali, alla fine, l’ultima parola spetta alla Regione.

“Ritengo – ha detto il sindaco del capoluogo – che sia fondamentale avere uno strumento di pianificazione da discutere poi con il Governo e con la Regione, ma allo stesso tempo ritengo che sia importante predisporre dei criteri da far rispettare, come, in primo luogo, il non utilizzo di terreni che siano sedi di colture tipo vigneti e uliveti, che non possono naturalmente essere espiantati. Ci sarà invece l’indicazione di utilizzare i terreni cosiddetti marginali, quelli che hanno la certificazione ‘no food’, dove in pratica non si può più coltivare per problemi di inquinamento. Sono, infatti, siti di interesse nazionale per le bonifiche. E a Brindisi ve ne sono tanti. Su tutto questo c’è un’attenta valutazione e poi, in queste linee guida, si possono prevedere degli interventi, più in generale, di tipo ambientale e paesaggistico. Non solo un minor impatto paesaggistico o lo smaltimento dei pannelli, ma anche pensare ad una maggior qualità del pannello utilizzato, dando indicazioni di privilegiare pannelli che a parità di potenza occupino, per esempio, meno suolo. Ecco, partiamo da qui, in base a ciò che è di competenza provinciale, per arrivare a delle linee guida esaustive e complete, da portare poi in Consiglio provinciale”.

L’incontro si è tenuto presso il salone di rappresentanza dell’ente, alla presenza anche del consigliere delegato Michele Salonna. E’ da mesi che Telerama, nell’ambito della sua battaglia per l’ambiente, continua a lanciare l’allarme su quanto rischia di accadere, di nuovo, nel Salento, con una ulteriore aggressione al territorio e alla sua campagna, dopo quella già vissuta tra il 2008 e il 2012. Ora c’è di diverso che gli impianti sono remunerativi anche senza incentivi e non c’è neppure più esigenza di frazionarli in piccoli parchi di pannelli, ma ognuno si estende su almeno 30-50-80 ettari di aree agricole che nei progetti sono rappresentate tutte come abbandonate o poco produttive. E, come conferma il sindaco Rossi, si è scatenata la corsa, pericolosa, all’accaparramento delle terre: “Sappiamo che i titolari dei progetti stanno contattando praticamente tutti i contadini per avere la disponibilità dei terreni”.

Tiziana Colluto

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