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La Badessa: sopralluogo della Provincia, strategia di rilancio

SQUINZANO- Un sopralluogo per prendere contezza dello stato dei luoghi e una strategia per tirare La Badessa fuori dalle sabbie mobili che la stanno risucchiando. Dopo i nostri servizi denuncia sullo stato di degrado in cui versa il bene di proprietà della Provincia di Lecce, qualcosa inizia a muoversi.

“E’ vergognoso quello che abbiamo trovato”, dice Ippazio Morciano, consigliere provinciale con delega ai Lavori Pubblici. Nella giornata di lunedì, ha effettuato una perlustrazione assieme al capo di gabinetto Andrea Romano e al dirigente del Settore Lavori Pubblici Dario Corsini. Il grande complesso sulla strada tra Squinzano e Casalabate ha ospitato prima un fiorente istituto agrario; poi, a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, un centro per minori e un centro di accoglienza per migranti, del cui passaggio restano tracce straordinariamente importanti.

Tutto miseramente in abbandono, come documentato dalle nostre telecamere: da dieci anni, il bene è passato alla società di cartolarizzazione della Provincia, la Celestini srl, che prova a venderlo ma non ci riesce: il valore d’asta è sceso a 3,5 milioni di euro. “Il problema è serio – dice Morciano – e le possibili soluzioni sono di due tipi. La prima strada resta quella dell’alienazione, molto complicata a causa del degrado e del calo del mercato immobiliare. È rischioso ipotizzare lo spacchettamento: si potrebbero piazzare i 50 ettari di terreni agricoli del valore di 400mila euro, ma poi resterebbe difficile vendere l’immobile con gli altri 68 ettari. Ecco perché stiamo valutando la seconda via, che potrebbe essere la più giusta: ritrasferire il bene dalla Celestini srl alla Provincia, farlo ritornare nella sua disponibilità e presentare un progetto di recupero pubblico-privato di natura assistenziale, ricettiva, sociosanitaria, anche perché lo prevede la destinazione urbanistica. Una parte significativa, inoltre, dovrebbe essere destinata al recupero della memoria e alo scambio tra i popoli”, conclude Morciano, a fronte della enorme mole di graffiti presenti sui muri e segno dell’accoglienza del Salento.

Il ragionamento è chiaro: individuare il settore in cui muoversi, procedere con un progetto preliminare, intercettare un finanziamento regionale per finanziare almeno una parte della ristrutturazione. Poi, stilare un bando per affidare, in un’unica fase, lavori e gestione ad un privato, che dovrà cofinanziare l’intervento. Lo stesso iter che previsto per Torcito. La stima sommaria per il recupero di quel patrimonio è di almeno 10 milioni di euro.

Si dovrà valutare, nell’immediato, un nodo di natura contabile: la Badessa è stata trasferita in capo alla Celestini srl, partecipata completamente dalla Provincia, per essere sì alienata ma anche per riequilibrare un bilancio in sofferenza. Il patrimonio della Celestini,dunque, dovrebbe essere rivisitato, ma di certo è una questione di conti di bilancio e non di sostanza. Anche perché un progetto di rilancio potrebbe essere fatto dalla stessa società di cartolarizzazione che ha tutti gli strumenti non solo per vendere un bene ma anche per valorizzarlo.

T.C.

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