CronacaPolitica

E’ morto l’ex presidente Ciampi. Nel ’99 fu a Lecce: “Il Salento porta della speranza”

LECCE-Volle visitare il Salento appena un mese dopo la sua elezione a presidente della Repubblica e fu la sua prima visita in Italia, ad eccezione di quella fatta nella sua Livorno. Non si fermò a Lecce, agli incontri con le istituzioni. Andò nei centri di accoglienza dei profughi, alla Badessa e al Regina Pacis. Era ancora tempo di sbarchi, dai Balcani. Come ora.

Carlo Azeglio Ciampi, morto in mattinata all’età di 95 anni, spese per questa terra parole piene, in quella due giorni, tra il 29 e 30 giugno 1999: “Sono venuto in Puglia, nel Salento, per una testimonianza e per una attestazione di riconoscenza, perché il Paese vi deve molto. Non solo, ma voglio qui ricordare quanto avete fatto e quanto state facendo. Non c’è dubbio che il Salento costituisce, oggi, veramente la porta della speranza. E questo è avvenuto e sta avvenendo in maniera del tutto spontanea; per questo ha ancora maggiore valore”.

Esordì così nel discorso tenuto dinanzi all’allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone e ai consiglieri comunali di Palazzo Carafa. Sull’albo d’onore del Comune lasciò la sua dedica: “Ai cittadini di Lecce che si affacciano al nuovo secolo fiduciosi di saper superare le sfide ricchi della loro tradizione di civiltà, di cultura, di generosità”.

Incontrò, dopo la mattinata in Regione, a Bari, anche le autorità provinciali e i sindaci leccesi. La “centralità del Mediterraneo”, in quella sede, il cuore del suo ragionamento, in termini economici ma anche di relazioni di valori. E da questa “provincia d’Italia che è la più vicina all’Oriente” fece il suo appello alla Turchia, perché non venisse “applicata la pena di morte nei confronti di Ocalan”, il leader del Pkk, il partito dei lavoratori curdi. .

“L’accenno che è stato fatto, anche stamattina, alla possibilità che debba essere riconosciuto alla Puglia, e in particolare al Salento, un Premio Nobel – aggiunse – l’ho già tradotto in una dichiarazione: è l’Italia che dice grazie alla Puglia e al Salento, e dà a queste terre un premio per la pace, profondamente sentito”. Il giorno dopo, il 30 giugno, la visita ai centri di accoglienza profughi, “Orizzonte”, alla Badessa, e prima il Regina Pacis. “Questa è la più grande prova che l’Italia sta dando”, disse.

Qui, Ciampi è tornato anche il 30 ottobre 2003, per presiedere nell’aeroporto dell’Aeronautica militare di Galatina il 60^ anniversario della partecipazione alla Guerra di liberazione. Intitolò la base aerea al sottotenente pilota Carlo Negri, ucciso dai tedeschi dopo l’armistizio, per aver aiutato i nostri reparti rimasti isolati nei Balcani. La Resistenza, lui partigiano, l’aveva nel sangue, insegnando agli italiani a riscoprire l’amore per l’inno e il tricolore.

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