Attualità

Individuata conduttura rotta, ma Frigole è ancora a secco

FRIGOLE – È trascorso un altro fine settimana nero nella marina leccese di Frigole. Il secondo da quando, improvvisamente, i rubinetti sono rimasti a secco.

Torniamo ad occuparci del grave disagio denunciato sabato scorso ai nostri microfoni da residenti, villeggianti ed esercenti del posto. Da ormai 10 giorni circa, qui anche farsi una doccia è diventata un’impresa.

A monte una grave perdita nella rete idrica oggi di proprietà di Ex Ersap e gestita da Arif. Ad intervenire, su richiesta del sindaco di Lecce, è stato Acquedotto Pugliese nelle ore successive al nostro servizio. Dopo 4 mesi di copiosa perdita da quell’acquedotto rurale, l’impegno assunto era quello di risolvere l’incresciosa situazione in giornata. Oggi, a distanza di due giorni, la situazione è la stessa e i residenti sono disperati.

Stando a quanto avrebbe riferito loro direttamente Giovanni Giannini, assessore regionale ai Lavori Pubblici, la tubatura rotta è stata definitivamente individuata soltanto in mattinata. E per di più grazie all’intervento prezioso di un residente, un ex fontaniere, in possesso di una mappatura storica della rete idrica della zona. Sarebbe stata la sua consolidata conoscenza delle condutture a contribuire all’individuazione del punto esatto di perdita, all’interno di canneto non lontano da Via Giuseppe Della Vedova.

L’arrivo dei tecnici di Aqp aveva fatto tirare ai residenti un sospiro di sollievo. Di fatto si erano rivolti a TeleRama dacché ogni altra richiesta d’aiuto rivolta a chi di competenza era caduta nel vuoto, con uno scaricabarile di responsabilità che soltanto dopo il nostro servzio è stato interrotto.

Eppure -come per primo ha denunciato il Capogruppo Pd a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo- “per mesi sono stati sprecati migliaia di metri cubi di acqua, nella più totale indifferenza di chi ne è responsabile“. Responsabilità chiamata in causa anche dalla denuncia sporta dai residenti nel fine settimana.

Non si tratta del primo mal di pancia sul servizio idrico nel Salento, così come non è la prima volta che i cittadini pagano il prezzo di un rimpallo di responsabilità tra enti.

Soltanto 5 giorni fa il botta e risposta tra Acquedotto pugliese ed il Comune di Castrignano del Capo sul (periodico) problema dello sversamento in mare dei reflui dell’impianto fognario.

Al sindaco Santo Papa che, dopo l’ultimo episodio risalente a sabato scorso, ha promesso di passare alle vie legali puntando il dito contro le “inadempienze” di Aqp, la società idrica ha replicato di essere in attesa del parere favorevole del Comune per avviare il potenziamento dell’impianto di sollevamento fognario di via Gorizia, ovvero quello che ha provocato l’ultima “inondazione” di reflui.

Impianto che Aqp si premura di specificare non essere stato né realizzato né progettato da Acquedotto Pugliese. Ma supervisionato, quello sì. Resta, dunque, un grande interrogativo aperto: perchè quando i servizi smettono di funzionare, nessuno è disposto ad assurmersi la propria parte di responsabilità?

E.Fio

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