Attualità

Amianto in acciaieria: esposto dell’USB in Procura

TARANTO – “Sono 4.000 le tonnellate di amianto riscontrate in fabbrica in base all’ultimo censimento che risale a diversi anni fa ad opera del commissario straordinario Enrico Bondi, ma sulla base di successivi ritrovamenti in diverse zone dello stabilimento siderurgico, non ufficializzati (in seguito ai quali la sostanza ritrovata non è stata  incapsulata e messa in sicurezza) l’Usb continua a denunciare la presenza di agenti cancerogeni e quindi l’esposizione dei lavoratori al rischio di contrarre malattie correlate alla inevitabile inalazione delle sostanze altamente nocive”. L’Unione Sindacale di Base presenta un esposto in Procura relativamente al Reparto Treno Lamiere, ed è solo l’ultima di una lunga lista di denunce presentate.
“La questione sicurezza va messa in cima alla lista delle priorità -dice il sindacato- tanto che da tempo ribadiamo l’esigenza di riconoscere l’esposizione a  lavoro usurante anche successivamente all’ultimo censimento delle sostanze in questione. Usb ha anche inserito questo passaggio nella piattaforma presentata al precedente Governo.

Presso il reparto Treno Lamiere dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia Taranto, sono presenti 3 forni di preriscaldo delle bramme da lavorare successivamente. Nel mese di giugno del 2017,

per puro caso, mentre una ditta appaltatrice effettuava dei lavori di rifacimento del refrattario all’interno

del forno n°2, rinvenne AMIANTO al suo interno. La presenza di questo materiale contenente AMIANTO

non era censita nelle mappe di segnalazione di presenza AMIANTO dello stabilimento siderurgico.

Questa condizione fa pensare, e così si evince dalle analisi dei materiali allegati, che anche nel forno n°1 e nel forno n°3, sia presente amianto, finora non censito nelle mappe”. Per tutta la superficie dei 3 forni, si stendono numerose tubazioni coibentate perché sono rivestite da materiale coibentante risalente all’epoca della loro costruzione e si può parlare di fibre minerali oggi definite cancerogene, ricoperte da strutture metalliche, atte a contenere la fuoriuscita delle stesse fibre. Queste strutture contenitive, sono in più parti divelte, usurate, oramai in più parti non garantiscono più il contenimento delle fibre ed in più parti sono addirittura visibili ad occhio nudo.

Altre fibre di nuova generazione invece, vengono utilizzate nei rifacimenti refrattari, nei due forni esercenti, cioè il n°2 e il n°3. Queste fibre sono presenti nella volta del forno e nelle parti laterali e, se pur di nuova generazione, è dimostrato da diversi studi che a contatto con le alte temperature come quelle che si sviluppano nei forni in questione, diventano paragonabili per composizione ad Amianto, quindi pericolose per i lavoratori che operano nelle vicinanze.

 

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