Sanità

Ospedali, stop alla mega gara per le mense: “InnovaPuglia troppo lenta”

BARI – L’ultima notizia, in ordine di tempo, è quella che annunciava la pubblicazione della gara entro il 28 febbraio scorso. Poi, il silenzio. E invece del servizio mensa negli ospedali pugliesi si torna a parlare oggi, a tre mesi di distanza. Con quale novità? Che la gara non si fa.

Non per il momento. La decisione non arriva da una riunione o da una notizia ufficiale della Regione, ma la si scopre da una delibera della Asl di Bari datata 3 maggio.

La Asl capofila che aveva il compito di strutturare la gara, con InnovaPuglia, e mettere daccordo aziende sanitarie e sindacati si è sfilata. Con la delibera, di fatto, si mette nero su bianco la volontà di bandire una gara propria con validità triennale per affidare il servizio nella sola zona del barese. Perché? Beh nel documento lo si dice chiaramente.

“InnovaPuglia SpA – si legge nel documento – l’08.03.2019 ha convocato il Tavolo Tecnico e Direzioni di tutti gli Enti del SSR alla riunione tenuta poi il 20 marzo 2019, per comunicazioni sulla gara, facendo slittare, di conseguenza, la data del 15/3/2019, prevista per l’indizione, della stessa”. Dunque, scrive sempre la Asl di Bari, “non sembra plausibile, peraltro, la previsione indicata di marzo 2020, per l’attivazione dell’iniziativa, alla luce delle tempistiche di espletamento delle altre procedure di gara sin’ora bandite da InnovaPuglia”; in buona sostanza, dice l’azienda sanitaria di Bari, la società partecipata della Regione non ha mai rispettato i tempi previsti e né è pensabile farlo questa volta. Dunque, si procede in autonomia.

La scelta della Asl è ricaduta sulla gara ponte, valida, come detto per tre anni, ma da risolversi prima se InnovaPuglia, soggetto aggregatore, dovesse bandire la gara. Decisione che interessa tutte le altre Asl della Puglia. Quindi, Lecce, Brindisi e Taranto che nel progetto del bando dovevano essere lotto unico, dovranno procedere come sino ad ora autonomamente. O prorogando i contratti in essere, laddove ancora possibile, o bandendo una gara ponte. La Asl di Lecce questa ipotesi l’aveva già predisposta, per poi accantonarla nella lunghissima vicenda della gara unica che, ricordiamo, va avanti senza vedere la luce da almeno due anni. Proprio ora che i nodi erano stati sciolti, dopo anni di braccio di ferro serratissimo tra Regione, Asl e sindacati – sia sul congelamento dei pasti, accantonato, che sul bando unico per tutte le province, poi diviso in tre lotti: Foggia, Barese e Salento – tutto si ferma nuovamente. Almeno sino alla prossima legislatura.

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