BARI – Piove sul bagnato, ed è proprio il caso di dirlo se il riferimento è alla nuova sede del Consiglio regionale pugliese. Travolta dalle polemiche per il costo esorbitante – 90 milioni di euro – e per il famigerato caso plafoniere, ora a finire sotto la lente della Corte dei Conti sono le guarnizioni che hanno causato, nel gennaio scorso, l’allagamento degli spazi.
Nulla si sta lasciando al caso nell’indagine sul palazzo di vetro.
Ma perché un allagamento potrebbe interessare l’attività d’indagine dei magistrati contabili? Perché potrebbero esserci incongruenze tra i lavori effettivamente realizzati e quelli progettati. Ovvero si vuole capire se la fornitura del materiale era o meno congrua al progetto. Perché è alquanto curioso, quantomeno, che le guarnizioni nuove di zecca non abbiano retto alla prima pioggia, seppure torrenziale. Il costruttore ha fatto sapere che sono da cambiare. La domanda dei magistrati è: perché se erano appena state montate? Insomma, come nel caso delle plafoniere bisogna andare a fondo. In quel caso, ad esempio, il fascicolo d’inchiesta è stato recentemente chiuso perché la Regione è corsa ai ripari annullando gli atti sin lì approvati e rimodulando il costo delle plafoniere, dimezzandolo. Da 637 euro l’una, ora saranno pagate 308 euro, per un risparmio totale su 1700 plafoniere di 558 mila euro. In buona sostanza la metà. Ma questo solo dopo il lavoro d’indagine della Procura della Corte dei Conti, guidata da Carmela De Gennaro. E sulla stessa scia potrebbero arrivare altre correzioni in corsa e, dunque, risparmi per le casse pubbliche.