Politica

Forza Italia si spacca. I partiti aprono a F.I. Le civiche confermano Poli

LECCE –La cena tra D’Attis e Mazzotta spacca Forza Italia dopo che una parte della coalizione ufficializza le primarie. Firmato un documento di forzisti, molti già candidati nel 2017, per si alla Poli senza primarie. E se Signore, Gabellone e Rizzello fanno appello a Forza Italia; le civiche confermano l’accordo per la senatrice

 

L’intento è chiaro: far capire a chi è stato eletto che senza anche i loro voti non sarebbero scattati i seggi per portare, nel 2017, i tre consiglieri azzurri a Palazzo Carafa. La cena tra D’Attis e Mazzotta ha cercato di porre le basi per non rompere pur se i due avvertivano il rischio dell’isolamento del partito. Poi l’accelerazione da parte di direzione italia, Lega e Fratelli d’ItaLia. In attesa della convocazione di un direttivo provinciale per deliberare la scelta, almeno questo si pensa possa e debba esser il passaggio, arriva un documento anti primarie ed in favore della candidatura della senatrice Poli da parte dei candidati al consiglio comunale nel 2017.

Intanto i partiti del centrodestra, dopo la scelta delle primarie, fanno appello a Forza Italia. Un invito quello dei segretari provinciali di Fratelli d’Italia, Direzione Italia, e Lega Pierpaolo Signore, Antonio Gabellone ed Elisa Rizzello che dopo la scelta delle primarie e la definizione del crono programma esprimono fiducia “affinchè i successivi passi, anche di carattere organizzativo, possano essere fatti insieme e di comune accordo a Forza Italia, una forza politica imprescindibile per la coalizione di centrodestra e l’unità della coalizione stessa. Forza Italia – scrivono – oltre ad essere un valore è anche una garanzia di affermazione per il centrodestra”. Ma le civiche confermano l’accordo per la candidatura della Senatrice Adriana Poli Bortone.
Per il Movimento Popolare Leccese “la miopia e la supponenza dei partiti dimostra il distacco dal mondo reale e dai cittadini, collocando al primo posto le strategie di collocazione. Finita la seconda repubblica, quella dei posti già collocati, dei nominati, delle persone che hanno mal ridotto l’Italia, la musica cambia, si rinnova. Basta disfatte e incoerenze . La vera sfida – scrivono – è il dialogo tra il popolo e la classe dirigente. Nella imminenza della competizione elettorale non possiamo non rilevare una nuova tendenza dell’elettorato, una volta appannaggio dei partiti tradizionali, ormai ridotti a centri di potere scollegati dai bisogni della gente. Il vuoto lasciato dai partiti tradizionali viene sempre più colmato da movimenti e associazioni che hanno quale primo obiettivo quello del rinnovamento delle rappresentanze istituzionali”.

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