Cronaca

Inchiesta pm Arnesano, pronte istanze di scarcerazione. Trema anche un sindaco leccese

LECCE- Ora che lo scoglio dell’interrogatorio di garanzia è superato, si stanno predisponendo le istanze di scarcerazione per gli indagati arrestati nell’ambito dello scandalo corruzione che ha travolto il pm Emilio Arnesano. Sia lui che il dirigente Asl Carlo Siciliano sono detenuti nel penitenziario di Potenza dal 6 dicembre scorso. I loro legali sono in attesa di ottenere copia dei relativi fascicoli, in consegna per giovedì prossimo, per poi presentare istanza di scarcerazione o, per lo meno, richiesta per ottenere gli arresti domiciliari.

Chiederanno una rivalutazione della misura cautelare anche i difensori degli indagati sottoposti ai domiciliari, vale a dire il direttore generale Asl Ottavio Narracci, i primari Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo e l’avvocata Benedetta Martina. Nelle prossime ore, infatti, valuteranno se presentare istanza di revoca dei domiciliari al gip del Tribunale di Potenza, che dovrà acquisire il parere del pm. In alternativa, entro il 16 dicembre verranno depositate le richieste di rivalutazione della misura cautelare direttamente al Tribunale del Riesame, che deciderà con organo collegiale composto da giudici diversi dal gip che ha firmato l’ordinanza degli arresti.

Intanto, da ambienti del governo si apprende che non verranno inviati a Lecce i commissari del ministro della Giustizia. E, intanto, c’è almeno un sindaco leccese che starà trattenendo il fiato. Nell’ordinanza, infatti, è emerso che il pm Arnesano ha chiesto gli arresti domiciliari per il primo cittadino di un Comune del Nord Salento, accusato di abusi edilizi. Il magistrato lo ha confidato ad una commercialista durante uno dei colloqui intercettati, violando così il segreto d’ufficio riguardo ad “un procedimento – ha scritto il gip – tra l’altro di estrema delicatezza per i soggetti coinvolti e per evidenti e prevedibili ripercussioni mediatiche”. Non è dato sapere che fine abbia fatto la richiesta di arresto, che di certo è giunta sulla scrivania del procuratore Leonardo Leone De Castris, che deve vagliarla, prima di approdare dinanzi al gip chiamato ad accoglierla o respingerla. Ma questa è un’altra storia, parallela alla prima.

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