LECCE – Mauro frequenta la prima elementare e ha l’argento vivo addosso. Ha tutte le carte in regola per fare, nella vita, ciò che vuole, per raggiungere qualunque obiettivo e realizzare ogni sogno. Per farlo, però, ha bisogno e, soprattutto, diritto ad avere un assistente che abbatta ogni barriera che altrimenti da solo non potrebbe superare. E questo vale anche a scuola, ovviamente. Da una settimana, però, la sua assistente è assente per malattia e non è stato inviato nessuno a sostituirla.
Il servizio è quello garantito dagli “operatori per l’integrazione scolastica”, una definizione che dice tutto. Sono persone specializzate, appunto, nel far sì che ogni alunno sia integrato a scuola, che sia alla pari con i compagni nello svolgimento delle attività. E, anche se recentemente è stato impedito agli assistenti che non siano anche OSS -operatori socio-sanitari- di aiutare i bambini a svolgere le funzioni primarie, ad esempio accompagnandoli al bagno, in realtà lo si fa. Semplicemente perché i bambini ne hanno bisogno. Ecco: da otto giorni, Mauro non ha l’assistenza. I suoi genitori si sono rivolti alla Asl, dalla quale aspettano con ansia una risposta. Perché il bambino, come tutti gli altri nella stessa situzione, ne ha diritto. Possibile -chiedono- non ci sia nessuno per sostituire, immediatamente, l’assistente? Il bambino non può stare senza per ore, figuriamoci per giorni.