Cronaca

Minaccia di gettarsi dal tribunale per lite di vicinato. Allarme rientrato. IL VIDEO

LECCE –  Paura e sguardi all’insù, in via Brenta, dove un uomo ha minacciato di suicidarsi gettandosi dal palazzo che ospita il Tribunale civile di Lecce.

Erano le 10,30 quando è scattato l’allarme e, in pochi minuti, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco con l’autoscala, i carabinieri del Nucleo Tribunali e del Radiomobile e i sanitari del 118.

L’uomo, un leccese di 64 anni, minacciava di lasciarsi cadere nel vuoto se non lo avessero fatto parlare con il prefetto o con un funzionario della Prefettura. Lo ha detto mentre era seduto sul parapetto al primo piano del palazzo. Non una grande altezza, per la verità, ma se si fosse gettato dalla posizione in cui era, all’indietro, la caduta gli sarebbe stata fatale. La causa del gesto avventato è legata a un diverbio di vicinato, a problemi di confini di proprietà. Pare che l’uomo sia destinatario di un “700”, ossia l’articolo del codice di procedura civile che sta a indicare un provvedimento d’urgenza a cui deve attenersi. Evidentemente la decisione dei giudici non gli è andata giù.

A farlo desistere è stato l’intervento del presidente della Corte d’Appello, Roberto Tanisi, che, dopo aver colloquiato con l’avvocato dell’uomo, ha assicurato che avrebbe approfondito la questione giudiziaria. Informato di questo, il 64enne ha deciso spontaneamente di scendere dal parapetto e rientrare.

Visitato dal personale del 118, non presentava alcuna lesione.

IL SERVIZIO TG

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